La settimana scorsa Massimo Vecchiotti si è dimesso da allenatore della Vastese. Chiamato dalla società biancorossa al posto di Luigi Baiocco, il tecnico ha guidato i biancorossi per circa quattro mesi. Ieri il club ha ufficializzato la scelta di Nicola Di Santo quale successore di Vecchiotti. Oggi quest'ultimo interviene sulla sua decisione attraverso la nota che di seguito pubblichiamo.
LE PAROLE DI VECCHIOTTI - Si è chiuso nella maniera che non mi sarei mai aspettato il mio rapporto con la Vastese. Purtroppo è andata come è andata, ma spero che i rapporti con la dirigenza e con la squadra restino della massima stima. Ogni allenatore sa che il suo destino è sempre in bilico e talvolta non sono neanche i risultati a determinare una rottura, come in questa occasione.
Nelle ultime settimane abbiamo fatto tanta fatica e perso troppi punti, ma ho lasciato la squadra comunque seconda ad un punto dalla capolista. Come dissi al mio arrivo, questo organico è in grado di vincere il campionato, ma non di dominarlo a prescindere per manifesta superiorità , cosa che io in ogni caso auguro al mio successore e a tutto l’ambiente.
Riguardo ai fatti che mi hanno spinto alla triste decisione di dare le dimissioni, dal momento che l’argomento è già noto e non certo a causa mia, mi limito solo a rimarcare che con me Soria ha sempre giocato e la scelta di metterlo fuori rosa non è stata mia. Se nutrivo avversità a prescindere verso il giocatore, durante il periodo di stop non lo avrei fatto allenare con il mio secondo fuori dall’orario canonico ed in altra sede. Volevo che recuperasse pienamente le energie, soprattutto mentali. Comprendo l’amarezza di Prospero sul fatto che lunedì scorso avevo accettato il reintegro di Soria e dopo un solo allenamento sono tornato sui miei passi, ma nel frattempo sono successe cose che hanno dato dall’interno forza al giocatore, delegittimando il mio ruolo di guida nello spogliatoio che per me viene prima di tutto nell’interesse del gruppo stesso. Io sono un uomo di calcio e Prospero è un politico, forse è per questo che non ci siamo capiti. Lui ha agito da politico e fatto valere altre ragioni, io mi sono comportato da uomo di calcio. Lo dico senza alcun rancore e vena polemica, abbiamo entrambi fatto valere la nostra prima natura. Sono cose che purtroppo succedono, bisogna avere la serenità e la maturità specifica per metabolizzarle il prima possibile. Vale per me e per i tanti dirigenti che mi hanno dimostrato solidarietà , presidente Giorgio Di Domenico in testa, per questo motivo li ringrazio come ringrazio i massimi dirigenti Antonio Prospero e Luigi Salvatorelli per avermi scelto quattro mesi fa alla guida della squadra della mia città .
Un grande ringraziamento va ai miei collaboratori Mauro Stivaletta e Americo Salvatore, nonché al segretario Dino Monteferrante.
Chiudo con un piccolo pensiero per i miei figli, cui chiedo pubblicamente scusa, poiché le dimissioni comportano un sacrificio economico che nessuno può permettersi in questo momento. Spero che comprendano le mie ragioni e le facciano proprie quali insegnamento di vita. Bisogna essere uomini nel bene e nel male fino alla fine, bisogna saper difendere quelle idee che abbiamo trasmesso agli altri e anteporle alle esigenze personali, bisogna assumersi le proprie responsabilità . Mi auguro che tutti possano dimostrare, e non soltanto dire, le stesse cose. Le vittorie nello sport passano, quelle ottenute nella vita restano.
Buon lavoro a tutti e sempre Forza Vastese, nella speranza che l’Aragona possa tornare a riempirsi presto come ai bei tempi.