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PRO VASTO NEI BASSIFONDI DELLA CLASSIFICA, URGE UNA STERZATA

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Pubblicato su ''Il Tempo d'Abruzzo'', a firma di Michele D'Annunzio. ''Penultimi in classifica. Era un rischio reale venerdì sera. Oggi, è una realtà difficile da digerire. I ragazzi di Puccica rischiano di dover rimanere a sgomitare per salvarsi, se il trend negativo non verrà invertito. Solo il Rende ha fatto peggio della Pro Vasto. Il penultimo posto è più di un campanello d'allarme. Cinque punti messi insieme, faticosamente, in 7 giornate. Una sola vittoria, strappata con le unghie, su un Lamezia ora in piena zona play off, alla terza partita. Un bottino pieno, quello raccolto contro la squadra migliore incontrata fino ad ora, che aveva fatto sperare in un futuro meno in salita. Invece, da quel momento, i biancorossi sono riusciti ad aggiungere in casella solo altri 2 punti, magro raccolto delle trasferte di Catanzaro e Nocera Inferiore. In mezzo ai viaggi in Calabria e Campania, due batoste interne che hanno provocato rabbia e sconforto nella tifoseria, che non ne può più di partire tutti gli anni con l'ansia di rincorrere. Il derby perso con la Val di Sangro non ha fatto altro che riproporre ed amplificare queste sensazioni, oltre a confermare la tradizione negativa negli anticipi trasmessi in diretta satellitare: dall'8 febbraio 2003, giorno dell'1-1 casalingo con la Rosetana in serie D (vantaggio di Caliano, risposta di Di Biagio, con Cosco sulla panchina vastese) la Pro Vasto non è mai riuscita a vincere. Questa volta ha addirittura dovuto alzare bandiera bianca. Ed è stata costretta a farlo proprio nella partita in cui ha creato di più in termini di occasioni pericolose e conclusioni a rete, ispirata dai cross di Mario Morfeo, a suo agio come se giocasse da una vita insieme ai suoi nuovi compagni, e con un Riccardo Cazzola che ha ritrovato forma ed incursioni offensive dei giorni migliori, ha osservato il presidente Crisci ribadendo fiducia a Puccica. Che non si sia riuscito a pareggiare sullo 0-1 con tante occasioni sotto porta rimane un dato preoccupante: quello della sterilità offensiva, difetto strutturale cui si aggiungono errori difensivi determinanti. Significa che si dovrà intervenire, indipendentemente dalle aspettative riposte su Volpato, cui non manca l'impegno a tornare in forma, e su capitan Di Meo, infortunato. Se ne riparlerà a gennaio. «Ora, possiamo andare solo sugli svincolati, ma arriverebbero in condizioni fisiche precarie», ha ammonito Crisci. Nel frattempo, chi c'è deve battere un colpo''.
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