Basta poco, che ce vò. Una vittoria, tanto (poco) è servito al Vasto Marina per ritrovare una classifica che non faccia gridare allo scandalo.
Appena 6 i punti che dividono i biancorossi dalla vetta, occupata sempre dal Montorio che ha subito un brusco arresto casalingo ad opera del redivivo Pineto. E domenica prossima La Barba e compagni hanno l’opportunità di migliorarla ulteriormente se riusciranno a sfruttare il favorevole calendario a disposizione dovendo affrontare all’Aragona il fanalino di coda Spal Lanciano. Fuori Avantaggiato e Ferreyra squalificati, mister Vecchiotti ha riproposto Luongo ed Ottaviano centrali con Lupo e Maia esterni sulla mediana. Assetto collaudato nella passata stagione, di sostanza, che ha trovato nelle alternative offensive chiari e spietati punti di riferimento. Non è un caso se il Vasto Marina ha ritrovato la vittoria nella domenica che ha messo insieme per la prima volta Soria e Azeez titolari, Esposito e Sputore in panca. Nella ripresa, dopo aver subito il discutibile rigore del pareggio sangrino, l’ingresso del fantasista molisano ha chiuso l’incontro. Doppietta per Peppe Soria, goal e assist per Vittorio Esposito che ha così potuto dedicare le sue prodezze al papà scomparso lunedì scorso. Visto che non è la stessa cosa giocare con o senza certi elementi?
Nel calcio la differenza è sempre stata fatta dalle peculiarità offensive che hai o che non hai. Difesa e centrocampo sono all’altezza nella misura in cui sanno confrontarsi con le dirette concorrenti agli obiettivi prestabiliti. Per rendere meglio l’idea facciamo riferimento all’ultimo grande Milan degli anni scorsi. Quale sarebbe stata l’incidenza di due campionissimi come Maldini e Gattuso senza il plusvalore offensivo di Shevchenko, Kakà e Inzaghi? Se non altro, per una ragione banalissima: una grandissima fase difensiva può anche non prendere mai goal, ma se non segni retrocedi con 34 pareggi… La cosa più importante emersa dalla gara di Castel di Sangro, tuttavia, è la determinazione dimostrata dal collettivo nel volere a tutti i costi la vittoria per dare una svolta alla stagione. Una prima svolta, di classifica. Per quelle che possono segnare l’esito di un campionato c’è tempo e tante occasioni.
Sintetico nel merito è il commento dell’allenatore vastese Massimo Vecchiotti: “Dei miei ragazzi sono sempre soddisfatto e d’altronde come potrei non esserlo? Nei dieci mesi del 2011 abbiamo perso solo tre partite (Vestina, San Salvo e Martinsicuro), di cui una ininfluente (San Salvo, all’ultimo minuto nel ritorno play off). Abbiamo vinto un campionato guadagnando la piena posta in palio 31 volte su 38. Quest’anno abbiamo sbagliato solo la partita di Martinsicuro, se l’avessimo vinta oggi staremmo a tre punti dalla vetta più o meno con la stessa squadra dell’anno scorso. Il resto sono chiacchiere da pollaio”.
E’ chiaro che qualche voce circa un eventuale esonero lo abbiano infastidito, Vecchiotti snobba con personalità l’argomento: “Non mi cambierebbe la vita. I rapporti umani mi appassionano più di una panchina. Il calcio è la mia vita, non posso e non voglio negare un qualcosa che mi dà gioia di vivere, però proprio perché l’esistenza è fatta fondamentalmente di rapporti umani mi intristisce vivere male un’esperienza professionale che ha dato a tutto l’ambiente del Vasto Marina una vetrina inimmaginabile fino a pochi mesi fa. So bene che per un allenatore la graticola è sempre accesa, ma prima di mettere carne al fuoco bisogna servire antipasto e primo. Non puoi criticare un ristorante dove dici di aver pagato tanto, mangiato poco e male, se non hai pagato niente rispetto a quel poco che hai mangiato”.
Mister, facci capire meglio. Ma da chi verrebbero poi tutte queste critiche se allo stadio ci sono si e no 300 persone? “Ah, non lo so. Leggo i giornali… E poi magari il fatto che allo stadio ci sia pochissima gente, mi permette di sentire meglio quello che dicono…”.
Dopo settimane passate ad ingoiare, uno sfogo non si può negare a nessuno. Che fischino le orecchie di qualcuno?