Negli occhi e nella mente restano quaranta minuti davvero 'da favola'. Ed è da quelli che la Pro Vasto dovrà ripartire nel prosieguo del suo campionato. Ha lasciato non poco amaro in bocca il pareggio ottenuto domenica contro il Taranto all'Aragona. Un match che la squadra di Pierini sembrava avere in pugno, in vantaggio di due reti e con una condotta di gioco, sempre ficcante specialmente nelle ripartenze, che aveva mandato letteralmente in tilt la quotata compagine ionica. Ed invece, in cento secondi ''maledetti'', a cavallo tra il 40' ed il 42' della prima frazione, tutto è stato rovinato. Un ''black out'' casuale ma che ha praticamente compromesso e macchiato quella che si stava prospettando come una delle partite maggiormente esaltanti giocate dai biancorossi vastesi negli ultimi tempi. ''Stavamo esprimendo un gran calcio, come mai se ne è visto su altri campi di C2 - commenta il direttore generale, Maurizio Natali -. Veloci, determinati, sempre pericolosi in avanti: avevamo messo il Taranto alle corde. Purtroppo è capitato che alle prime due sortite in avanti degli avversari abbiamo preso due gol, frutto più del caso che di un reale attacco della squadra ionica nei nostri confronti. Peccato, perché avremmo meritato un ben altro risultato''. Conforta, comunque, la crescita della squadra, ben evidenziata anche dalle parole del tecnico Danilo Pierini, certamente soddisfatto di come la sua squadra si è espressa due giorni fa. ''Avevo chiesto ai miei ragazzi delle risposte importanti da questa gara e sono arrivate. Un primo tempo giocato a quei livelli, al cospetto di una squadra attrezzata come il Taranto non è frutto del caso, ma del valore, della qualità e dell'impegno di questi ragazzi. Andiamo avanti partita dopo partita con la consapevolezza di poter dire la nostra in ogni occasione''. Ora un ciclo duro c'è all'orizzonte per Di Meo e compagni: domenica difficile trasferta a Melfi, contro la seconda della classe, poi gara casalinga con il Lamezia prima della trasferta prenatalizia ed infrasettimanale di Marcianise.