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Giornalista, storico, poeta e critico d'arte: assegnato a Giuseppe Catania il Premio 'Arti e Mestieri'

Il riconoscimento del Rotary Club al presidente dell'Associazione Vastese della Stampa

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Perché ne è degno e lo merita”.

Questa la motivazione semplice e profonda alla base dell’assegnazione del Premio “Arti e Mestieri” al Cav. Giuseppe Catania.

Una bella e sentita cerimonia quella che si è svolta, su iniziativa del Rotary Club Vasto, venerdì pomeriggio nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos.

Un premio assegnato dunque quest’anno allo storico presidente dell’Associazione Vastese della Stampa e che ha visto la presenza del Gen. Gianfranco Rastelli, presidente del Rotary Club Vasto, di Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, di Giuseppe Forte, giornalista e presidente del Consiglio comunale, e dell’assessore Luigi Marcello che ha portato gli auguri al Cav. Catania a nome dell’amministrazione comunale (il sindaco Francesco Menna assente per “lavori amministrativi”).

“Per la sua umanità, la sua competenza, il suo impegno, la sua semplicità, il suo forte senso di responsabilità e la sua poliedricità. E’ un emblema del giornalismo vastese”, queste le parole del Gen. Rastelli. “Come giornalista, come storico locale, come poeta, come critico d’arte e come uomo vastese, a lui va questo premio”. Belle e cariche di significato le parole a lui rivolte.

Intenso, ricco e capace di attirare l’ascolto dei più giovani, anche il discorso di Giuseppe Forte che con il Cav. Catania ha vissuto e condiviso tanti momenti in questi lunghi anni e li ha raccontati tutti con la gioia che trapelava dagli occhi, segno di intensa e vera amicizia che lo ha legato e lo lega da anni a Catania. Ne ha sottolineato la sua figura, una figura di “Uomo di grande cultura, di grande generosità. Un’icona della Città. L’autentico, vero ed unico storico di Vasto”. Un’amicizia prima di tutto ed una vita professionale poi, vissuta insieme e che ha radici negli anni. Grande la stima rivoltagli.

La storia del Premio “Arti e Mestieri” é stata affidata a Luigi Alfiero Medea.

“Un uomo di elevata esperienza professionale, storica, culturale ed artistica. Storico presidente dell’Assovasto, Giuseppe Catania é stato un osservatore partecipante, ha vissuto la trasformazione del giornalismo passo passo. Una trasformazione radicalmente cambiata negli anni, ma ancora regolamentata da una legge del 1963″, queste le parole invece di Stefano Pallotta presidente dell’Ordine dei Giornalisti che nel parlare del Cav. lo ha voluto al suo fianco. Parole di ammirazione e di rispetto, ma parole riservate anche a “Lettera 22”, “la Olivetti con la quale Catania scrive tuttora ogni suo pezzo”, come ha ricordato Pallotta.

Ed è proprio alla sua “Lettera 22” che Catania ha scritto nel 2004 una poesia e che ieri ha voluto leggere ai presenti. Fedele mi sei sempre stata, sempre  accanto, battendo le notizie dei giornali, critiche d’arte e note assai geniali della cultura da cui traggo vanto. M’ha accompagnato il tuo lieve tasto impresso in mille fogli densi e chiari, amati tutti e alla gente cari, per illustrare la città di Vasto. A volte, nel toccarli, dentro il petto sento un pulsare che rallegra il cuore, e mi commuovo, nel picchiar le dita sui tasti, che son echi di mia vita: segni di gloria e di grande amore, perciò ti voglio bene, con affetto. Viviamo come un sogno, tutti e due, carissima ‘Lettera 22”.

Ed è proprio a lei, alla sua Olivetti che dice “Sono rimasto solo, lei mi fa compagnia; i suoi tasti mi fanno compagnia”.

Nel libricino realizzato e curato dal Rotary in collaborazione con Pino Cavuoti, segretario dell’Associazione della Stampa Vastese, bella la poesia dedicata alla moglie. Alla mia Giuseppina:Mi hai lasciato solo, Pina mia, sereno il volto, il capo reclinato; ed io che per la vita T’ho amato, scrivo per Te l’ultima poesia. La Tua imago scolpirò nel cuore coi versi che ognor Ti ho dedicato col grande affetto che ci ha legato, colmo di bene e di infinito amore. Attendo, con gran speme, che la vita che abbiam vissuto con sincero impegno riservi lieto l’ultimo riposo. Io resto sempre il Tuo fedele sposo: la mia esistenza Ti darà quel segno finché la morte non l’avrà ghermita, ma oltre il cielo non sarà finita”. Il Tuo Peppino.

Laura Rongoni (ilnuovoonline.it)

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