In due appuntamenti, organizzati lo scorso venerdì, la Città del Vasto ha voluto rendere omaggio alla memoria della dottoressa Irma Perrotti, responsabile del Settore Cultura del Comune di Vasto prematuramente scomparsa nell’agosto 2021 dopo aver combattuto contro un male incurabile.
Per iniziativa dell’Amministrazione Comunale le è stata intitolata la Sala polifunzionale del Polo Bibliotecario Comunale “Raffaele Mattioli”, quello che fu “il suo ultimo sogno realizzato, un luogo – ha ricordato il sindaco Francesco Menna – che immaginò per anni, adeguato ad accogliere la numerosa popolazione giovanile e studentesca della nostra Città con servizi innovativi e gratuiti”. Presenti alla cerimonia i congiunti di Irma Perrotti, il marito Massimo Cionci, la figlia Ludovica, la mamma Mirella, il consigliere comunale Giuseppe Forte, l'ex sindaco Filippo Pietrocola e tanti amici, colleghi ed estimatori di “Mimma” che, durante la sua carriera – ha precisato il sindaco Menna – hanno potuto apprezzarne le doti di operatrice culturale, di promotrice di inclusione, di animatrice di tante iniziative di solidarietà”.
Il ricordo della sua vicenda umana e professionale è stato affidato all’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta: “Mimma è stata un dono e con la sua assenza abbiamo dovuto fare i conti – ha dichiarato. “La sua cultura derivava da una profonda passione civile perché sapeva che da soli non si va da nessuna parte. Oggi ad onorarla è la presenza di tanti operatori della cultura che mettono la propria visione a disposizione della nostra cittadinanza, tenuta insieme dalla memoria e dal valore di chi ci ha preceduto. Per lei la cultura - continua Della Gatta - era incontro: a Palazzo d’Avalos, nel segno della cura di un bene comune, alla Biblioteca Mattioli e qui al Polo dove fino al mese prima della sua scomparsa accoglieva, nonostante la sofferenza, le scolaresche nell’impegno di migliorare la qualità della vita delle persone. E poi viveva la cultura come empatia, perché riconosceva il completamento di ciascuno con la diversità dell’altro: persone sole, anziane e con disabilità vengono qui perché avvertono quell'atmosfera da lei lasciata. Infine la cultura per lei era compassione, termine cui oggi facciamo fatica a dare la giusta dignità, ma che significa fare un percorso di strada insieme”.
Toccanti le parole del marito, Massimo Cionci: “Diffondere il sapere e la conoscenza per combattere il pregiudizio e l'intolleranza: questa la sua principale missione. Mimma era un concentrato di forza, energia e volontà. Una grande lavoratrice che non si risparmiava mai e mai si lamentava delle tante telefonate che riceveva per i mille problemi da risolvere, anche fuori dall'orario di servizio, sempre disponibile e gentile con tutti. In tanti si sono avvicinati dopo la sua scomparsa per raccontarmi quanto lei faceva per tutti. Non si risparmiava mai perché per lei non era solo un lavoro, ma la sua vita. Una persona dal cuore grande che lavorava ogni giorno con il sorriso. Ha lasciato un vuoto immenso nella famiglia e nella comunità in cui lavorara. Con questa intitolazione si mantiene viva la memoria affinché il suo esempio possa ispirare gli altri a seguire i valori in cui credeva”.
In serata, presso il Teatro Rossetti, il secondo momento in onore di Irma Perrotti con il concerto di Danilo Rea, accompagnato per l’occasione dalla figlia cantante Oona Rea, promosso dall’Associazione “La Conchiglia”, realtà di sostegno delle persone oncologiche e dei loro familiari che lei stessa contribuì a fondare. “Abbiamo vissuto, nella splendida cornice del Teatro Rossetti, un incontro speciale – ha dichiarato la presidente de “La Conchiglia” Mariella Alessandrini – per raccontare con la melodia le Storie che appartengono alla Vita, spesso rincorsa da chi attraversa il percorso oncologico, ma tanto preziosa in ogni suo Istante. Alla Cultura e alla Solidarietà, compagne di viaggio con Tenerezza e Discrezione, abbiamo dedicato il Premio “Irma Perrotti” che è stato consegnato al Maestro Danilo Rea”.