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Riflessioni: a scuola di Parola e Pensiero con il Professor Francesco Sabatini

Un incontro tra l'IPSIA Mattioli e il Presidente Onorario dell'Accademia della Crusca di cui San Salvo dovrebbe farsi vero vanto

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Nella mattinata di ieri, martedì 21 novembre, presso l'Aula Magna dell'Istituto Mattioli in San Salvo, alunni e insegnanti sono stati onorati della presenza del Professor Francesco Sabatini, Presidente onorario dell'Accademia della crusca, linguista di livello eccelso, "intellettuale straordinario", come è stato definito dalla preside Annarosa Costantini, custode della lingua italiana come patrimonio senza tempo. Nato a Pescocostanzo, possiamo considerarlo uno dei migliori frutti della nostra Terra d'Abruzzo.

È stato un incontro in cui il Professor Sabatini, seppur 91enne, ha saputo modulare le sue conoscenze in un dialogo di perfetta portata per gli alunni, anche i più piccoli. Loro infatti hanno organizzato per l'eccezionale ospite un meraviglioso sketch in cui il grande Dante Alighieri veniva intervistato da una piccola giornalista e introdotto da un bravissimo presentatore. Era evidente la commozione negli occhi del professore: la curiosità dei bambini, esemplificativa della curiosità innata dell'essere umano, non dovrebbe mai spegnersi nel percorso scolastico, sarebbe bello vederla sempre più vivida, sempre più accesa, come quella sopita fiamma che ci portiamo avanti da generazioni e che vorremmo vedere divampare: la fiamma dello Studio, della Conoscenza e della Ricerca.

Tante le domande che i ragazzi hanno rivolto al professore, in virtù delle quali egli ha potuto donare a tutti i presenti delle perle di saggezza che raramente abbiamo la fortuna di poter ascoltare durante le nostre giornate. Francesco Sabatini ha parlato dell'importanza dell'amore, quello profondo che si eleva nel bene e rende l'uomo capace di compiere imprese straordinarie. Franco Battiato diceva che "questo sentimento popolare nasce da meccaniche divine", e d'altronde è proprio ciò che Dante spiega nel suo Convivio a riguardo dei quattro livelli di lettura della sua Commedia: l'ultimo livello, quello anagogico, permette davvero di elevarsi verso il divino, e di cosa parla Dante nella sua più grande opera se non d'Amore? Quello che nasce dal basso, verso la bella Beatrice, ma che passando attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso giunge davvero a contemplare Dio. 

La vera protagonista della mattinata è stata la Parola. Il termine greco Logos, perlomeno nel Dizionario Greco-Italiano che io utilizzavo in adolescenza, conta almeno quattro pagine di significati, perché abbraccia tutta la realtà. Lo possiamo infatti esprimere con due parole oggi: Parola e Pensiero, perché la parola coincide con il pensiero. Il Professore stesso ha espresso la necessità di possedere un ampio vocabolario di parole, che non si fermi al linguaggio odierno dei social e dei media, un vocabolario che possa aiutare i giovani di oggi non soltanto a parlare bene ma anche a "pensare bene", per usare le parole di Sabatini, perché anche da soli si pensa, anche da soli è necessario potersi esprimere con se stessi.

Mi ha ricordato le parole del filosofo Umberto Galimberti: 

"La letteratura è il luogo in cui impari cose come l'amore, la disperazione, la tragedia, l'ironia, il suicidio. [...] Oggi i ragazzi conoscono 200 parole, ma come si può formulare un pensiero se ti mancano le parole? Non si pensa o si pensa poco se non si hanno le parole." 

È un fatto grave di cui il Professor Sabatini è ben consapevole: “Avere parole significa avere la possibilità di cogliere molte cose, senza parole non si possono individuare Bene e Male”, dice.

So che la scuola lotta giornalmente per mantenere viva quella antica fiamma, eppure più andiamo avanti più le difficoltà aumentano. Forse sono io una romantica tradizionalista, ma ho il terrore di un mondo svuotato di Logos. Il vangelo di Giovanni dice nell'incipit che "in principio era il Logos, e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio". Tutto è pervaso di Logos, tutto è pervaso di significato che noi significhiamo grazie alla parola, a questa meravigliosa articolazione linguistica che nasce nella notte dei tempi.

L'augurio di oggi è che la nostra città di San Salvo possa prendere esempio dall'evento tenutosi nella giornata di ieri, possa finalmente focalizzare il suo interesse e la sua comunicazione attorno alla cultura, alla letteratura, alla poesia, allo studio, alla conoscenza e a tutte quelle meravigliose forme nelle quali essa si esprime e attraverso le quali essa può condurre l'uomo in una dimensione che non sia soltanto materiale, soltanto di interesse, ma che possa elevare l'anima e lo spirito. Non dimentichiamoci mai che possiamo raccontare e attraverso il racconto avere Io, Identità, Comunità.

Grazie alla preside Annarosa Costantini, grazie alla prof. Paola Ranalli organizzatrice dell'evento, al prof. Aquilano e a tutti i professori e gli alunni presenti e grazie al Comune di San Salvo che ha saputo, ieri, riconoscere la Bellezza

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