“Il giorno dopo un debutto a teatro è il giorno dei pensieri, delle valutazioni e dei ringraziamenti. Siete venuti in tanti a vedere "Colera 1836", avete raccolto con noi una sfida culturale e teatrale.” Scrive sulla sua pagina Facebook Stefano Angelucci Marino. “ Possiamo innescare una riflessione profonda sulla pandemia di oggi parlando del colera nel 1836? Possiamo costruire un lavoro teatrale visionario, fresco, d'impatto, senza rinunciare al racconto della verità storica e ai numeri dell'epidemia? Questi sono stati gli interrogativi che negli ultimi mesi hanno guidato l'allestimento dello spettacolo. Il rischio (...in realtà è un rischio che riguarda qualsiasi creazione a teatro) era quello di risultare inevitabilmente didascalici, banali, prevedibili, pesanti. Le vostre reazioni invece (in sala, pubbliche sui social e in privato) ci dicono che la sfida è stata vinta. "Colera 1836" passa, accende interessi e pensiero, colpisce per i dispositivi teatrali attivati. Come tutti i teatranti del mondo noi abbiamo già un elenco di almeno tremila cose da cambiare, aggiustare, ricalibrare. Sapere però che già al debutto "Colera 1836" stabilisce un rapporto forte con il pubblico ci fa capire che il lavoro c'è, funziona, comunica. Si può solo migliorare.
I ringraziamenti ora. Ringraziamo Gigi Di Fiore per aver scritto un saggio in forma di racconto che è alla base dello spettacolo, "Pandemia 1836 - La guerra dei Borbone contro il colera" di Gigi Di Fiore (UTET libri) è sorprendente, illuminante, da leggere e rileggere. Grazie a Claudio Cholo Colombo e Agata Garbuio di BRAT TEATRO per la creazione delle maschere di Ferdinando II di Borbone e Maria Cristina di Savoia, con Claudio e Agata continuiamo la nostra ricerca sulle maschere contemporanee e la loro messa in moto in diversi ambienti espressivi. Grazie a Tibo Gilbert per la scenografia e le soluzioni visionarie, di metamorfosi della scena. Grazie al Teatro Stabile d'Abruzzo per la produzione, la condivisione e il sostegno al nostro progetto. Adesso "Colera 1836" inizia la sua vita, incontreremo tanti ragazzi delle scuole e tanti nuovi spettatori. Ad maiora!”