Ha avuto un grande successo la prima edizione di “Vasto: la città sottoterra”, organizzata da Anna Rita Pietrocola, presidente della Società di Mutuo Soccorso, con la partecipazione di Luigi Murolo, svolta il 19 luglio 2021, a tal punto che vista la grande richiesta di partecipazione a questa passeggiata e dovendo essere attenti alle norme anti covid si è deciso di effettuare due repliche: il 21 e il 23 luglio sempre alle 21. 30.
Grande attenzione, stupore e tante domande durante un percorso molto interessante tra i vicoli del centro storico della città di Vasto dalle 21,30 a oltre la mezzanotte per conoscere i tesori presenti sottoterra.
Luigi Murolo ha spiegato i cambiamenti epocali che ha avuto Vasto nel corso dei secoli e la stratificazione visibile nei muri, che da un’osservazione attenta sembrano quasi parlare, sembrano raccontare la storia, a volte sconosciuta.
Gli scavi fortuiti dei privati hanno spesso portato alla luce importanti reperti, come quelli rinvenuti nello studio dell’Arch. Menna che Luigi Murolo ha potuto far osservare e spiegare. Sotto lo studio, dopo un importante restauro, è visibile quel che resta della cisterna opus signinum, che poteva contenere 21 mila litri d’acqua piovana e che nei secoli successivi è stata trasformata in fossa granaio. Il percorso poi è proseguito nel palazzo Pietrocola che presenta al piano sotterraneo dei pregevoli mosaici policromi di epoca romana che probabilmente nell’epoca dell’antica Histonium, nel II sec. appartenevano ad una domus. Ha detto Luigi Murolo che molti altri mosaici romani sono andati distrutti con la frana del 1956. La narrazione delle stratificazioni dei muri nei sotterranei è proseguita alla casa di Carlo Pracilio dove è visibile come lo stesso muro abbia avuto varie trasformazioni. Luigi Murolo ha detto che anticamente lì c’era un accesso che dal convento degli agostiniani, quella che adesso è la chiesa di San Giuseppe, permetteva l’accesso all’orto, molto ampio che comprendeva l’area dell’attuale Palazzo d’Avalos. L’accesso dopo il 1556 fu chiuso e si trasforma in una finestra poi nei secoli successivi è stata chiusa ed è avvenuta una sopraelevazione. Il pavimento di quel sottoterra è l’originale piano di calpestio di tanti secoli fa e ci fanno capire che la città di Vasto secoli fa era a vari metri sotto terra.
Si è avuto modo di visitare poi vicino a Piazza Lupacchino, quello che una volta si chiamava Largo Sant’Anna, nel sottoterra di un’antica abitazione quella che doveva essere la Chiesa di Sant’Anna.
L’ultima tappa della passeggiata è stata la visita nei sotterranei della Chiesa di San Giuseppe, la pseudo cappella, dove sono visibili le mura della chiesa medioevale degli Agostiniani con alcuni reperti.
Un percorso molto interessante che ha permesso di conoscere altri tasselli della storia di Vasto.
Per chi volesse partecipare ai prossimi incontri può prenotare la sua partecipazione gratuita presso la Società Operaia tel. 0873 367191 – 340 4577405