Oggi si ricordano i quarant’anni della strage di Bologna.
Il prof. Alfiero Luigi Medea, attuale Presidente del Premio Nazionale Histonium, ha recuperato dal suo archivio una poesia, scritta qualche giorno dopo la strage e pubblicata poi nel volume “In attesa dell’alba” (1982), dove nell’immagine della “valigia” approfondisce da una parte le attese, i sogni e le speranze dei viaggiatori in partenza e dall’altra la presenza devastatrice dell’odio e della violenza che uccise 85 persone innocenti.
Una voce poetica incisiva, quella del prof. Medea, per non dimenticare.
LA VALIGIA
Gente in attesa
arrivo di convogli
la fretta di partire
la calura
dei primi giorni dell’afoso agosto
e le valigie quasi traboccanti.
Una valigia
racchiudeva i cieli
gli immensi spazi
e i verdeggianti prati
ove la mente avrebbe ritrovato
le tenere carezze dell’estate.
Una valigia
portava le passioni
col desiderio
di nuovi e brevi incontri
su spiagge e su balere sconosciute.
Una valigia
custodiva il sole
gli zefiri soavi, gli orizzonti
e i pallidi riflessi della luna
su specchi di mare
addormentato.
Una valigia nascondeva l’odio
di chi non sa più essere fratello
e fu quella
che infranse tutti i sogni
e fece l’aria dolente e senza vita.
ALFIERO LUIGI MEDEA