«Sono sconcertato davanti a un sindacato che non riesce a fare il proprio mestiere e non crea le condizioni per tutelare i lavoratori di quest’Azienda»: questo il commento amaro del Direttore Generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, davanti alla scelta delle sigle sindacali Rsu, Uil e Fsi di non presentarsi, ieri mattina, all’incontro convocato per firmare l’accordo sul riparto del fondo per le incentivazioni e sulle posizioni organizzative. Erano presenti, infatti, solamente Cgil, Cisl e Fials e pertanto è stato ritenuto opportuno non procedere all’approvazione del documento, anche per evitare contrasti all’interno della rappresentanza sindacale.
L’accordo avrebbe rappresentato la conclusione di un lungo lavoro istruttorio iniziato diversi mesi fa. Fra marzo e aprile, infatti, la direzione generale Asl aveva illustrato alle organizzazioni sindacali i nuovi organigrammi di tutte le unità operative, specificando il numero e la tipologia delle posizioni organizzative che l’Azieda intendeva attribuire ai dipendenti dell’area del comparto. Si tratta di incarichi retribuiti che richiedono lo svolgimento di funzioni di elevata responsabilità caratterizzate da autonomia gestionale e organizzativa. L’argomento era stato all’ordine del giorno di tutti gli incontri fra l’Azienda e le organizzazioni sindacali, compreso quello del 19 giugno scorso, durante il quale le parti si erano reciprocamente impegnate a riunirsi il 28 giugno (ieri) al fine di definire tutte le questioni connesse all’attribuzione delle posizioni organizzative (somme disponibili, criteri d’attribuzione, valutazione e revoca) in modo tale da giungere alla sottoscrizione dell’accordo definitivo entro il 30 giugno, data in cui vanno in scadenza tutti gli incarichi di posizione organizzativa ereditati dalle ex Asl di Lanciano-Vasto e Chieti.
«Quello di ieri mattina - aggiunge Zavattaro - è stato un episodio grave, che oltre a non tutelare chi lavora pone in seria difficoltà l’Azienda, impossibilitata a dare concreta applicazione al nuovo modello organizzativo disegnato a seguito della fusione delle due ex Asl. Il mancato raggiungimento dell’accordo, infatti, tiene congelate le posizioni attribuite dalle due ex Asl. A questo punto sarebbe assolutamente necessario procedere con l’attribuzione delle nuove, individuate in base alle esigenze e agli organigrammi della nuova Azienda. Inoltre la mancata sottoscrizione dell’accordo nei tempi previsti e concordati con le organizzazioni sindacali rende impossibile per l’Azienda pagare prima dell’estate agli operatori del comparto il saldo 2010 e l’acconto 2011 relativamente agli incentivi, una somma significativa per ciascun dipendente».
I rappresentanti sindacali presenti all’incontro di ieri hanno proposto alla Direzione di aggiornare la riunione al prossimo 12 luglio, offrendo al tempo stesso la disponibilità a condurre una trattativa con le altre sigle per arrivare a una proposta unitaria e condivisa da portare sul tavolo fra due settimane.
«Faccio appello al comune senso di responsabilità affinché quest’accordo possa chiudersi realmente entro il 12 luglio – conclude Zavattaro – perché non possiamo perdere altro tempo. Per arrivare a questo appuntamento abbiamo fatto un lavoro istruttorio serio e puntuale, mantenendo sempre un atteggiamento di apertura e disponibilità alle richieste dei sindacati, che invece questa mattina non hanno dato prova di uguale buona volontà . Quest’Azienda ha necessità di attuare nuove forme organizzative, e non può permettersi di restare al palo per incomprensibili macchinazioni».