Da Maurizio Vicoli, consigliere comunale di Sinistra Ecologia e Libertà a Vasto, riceviamo e pubblichiamo.
In qualità di componente la Commissione Assetto del Territorio, mi preme fare delle considerazioni sulla nostra non partecipazione al voto nella seduta di ieri. Dispiace che qualcuno abbia voluto semplificare la questione dicendo che SEL non è favorevole all'insediamento di un albergo nella città alta o che le nostre, come al solito, sono pregiudiziali di carattere politico o, peggio, ideologico. Le cose non stanno affatto così e basta rileggere le nostre dichiarazioni messe a verbale. Non abbiamo nessuna contrarietà al fatto che la nostra città , nella parte alta, possa dotarsi di un nuovo e moderno albergo, i problemi da noi posti sono semplicemente di carattere tecnico-amministrativo e riguardano la sicurezza stradale dei cittadini, che usufruiranno delle due strutture (sì due strutture, poichè nella stessa aerea sorgerà anche un supermercato con 1000 mq di superificie di vendita), ed i vantaggi, in termini economici o patrimoniali, del Comune nel momento in cui si utilizzerà un suo terreno di 2000 mq che è parte integrante del progetto. Procediamo con ordine.
Viabilità e sicurezza stradale
Facciamo solo un esempio a mo' di preambolo. Il Comune di Vasto, da quando il sottoscritto è consigliere comunale, ha ricevuto migliaia di proteste e lamentele da parte di vastesi residenti nella zona del vecchio Eurospin di via Tito Livio. Ai cittadini si rispondeva che c'era un errore a monte, poichè quel tipo di viabilità e l'assenza di parcheggi non permettevano l'apertura di un supermercato, dunque le responsabilità erano soltanto di chi l'aveva autorizzato. Facciamo questo esempio perché non vorremmo, fra qualche anno, finire sul banco degli "imputati" a causa di un assenso frettoloso che non si sofferma ad analizzare la criticità che, da un punto di vista della viabilità , l'attuale progetto presenta. Non a caso nella seduta precedente della Commissione era stato raccomandato alla ditta di dissipare ogni dubbio circa la pericolosità viaria attraverso uno studio dettagliato. Ci si apettava, dunque, la proposta di rotatorie e accessi agevolati che non incrociassero ad angolo retto le strade principali o che non fossero a ridosso del curvone di Via Paul Harris. Si immaginava, ad esempio, cosa, durante il periodo natalizio o estivo, potrebbe succedere alle auto provenienti dalla direzione sud della Histoniense che, girando su Via Paul Harris, dovessero trovarsi di fronte, e all'improvviso, una coda di automobili in attesa di entrare nel parcheggio della struttura. In realtà la ditta si è limitata a fornire solo uno studio sul flusso automobilistico prendendo in esame un giovedì, un venerdì ed un sabato di fine ottobre. Dunque nessun progetto, nemmeno una relazione sulla viabilità che potesse tranquillizzarci. Ad esempio chi proviene da Vasto Marina o da Via Conti Ricci nord, percorre Via Paul Harris e vuole accedere alle due strutture è costretto a tagliare la strada a chi proviene in senso contrario, oppure ha due scelte alternative: continuare il suo tragitto immettendosi sulla circonvallazione histoniense, percorrerla fino alla rotonda di Via Sant'Onofrio e tornare indietro; oppure all'altezza della rotatoria di Via Conti Ricci, davanti al cimitero, deve dirigersi verso l'ITC Palizzi e immettersi nell'ingresso da realizzare sull'area comunale. In questa seconda ipotesi risulta evidente che il terreno comunale diventa di vitale importanza per l'accesso alle due strutture e probabilmente anche per la fattibilità dell'intero progetto. E a proposito delle due strutture, se la ditta proponente ci ha fornito qualche chiarimento sui flussi giornalieri dei clienti del supermercato, nulla ha detto sull'albergo: non ha detto quanti posti letto ci sono, nè se all'interno ci sarà un centro congressi. Questi sono elementi importanti per valutare al meglio l'impatto del nuovo traffico veicolare su una zona già molto delicata da questo punto di vista. Tutto questo deve essere chiarito attraverso una perizia che non può essere di parte (della ditta proponente) ma elaborata da uffici tecnici del Comune a cominciare dal comando della Polizia Municipale. Ed è quello che SEL e PRC hanno chiesto per dare un assenso responsabile e convinto.
L'interesse pubblico
Riprendiamo dunque il concetto fondamendale che senza i 2000 mq di area comunale probabilmente tutto il progetto potrebbe naufragare. A fronte del fatto che la ditta proponente in cambio di quel terreno voglia realizzare sul terreno stesso un parcheggio, ci chiediamo: cui prodest? A chi giova? Forse ai cittadini che proprio di fronte hanno già un ampio parcheggio coperto a fotovoltaico e che quotidianamente è semi-vuoto? Forse giova alle casse comunali sempre asfittiche e che magari saranno chiamate ad intervenire ogni qualvolta si creeranno delle buche? Si badi la nostra non è fanta-storia, è ciò che nelle precedenti amministrazioni è molto spesso avvenuto: l'impresa realizza delle aree verdi a servizio soprattutto dei condomini, ma che restano di proprietà comunale, dopo di che il Comune è costantemente chiamato ad intervenire per lo sfalcio dell'erba o di quant'altro. Quindi il Comune perde due volte: la prima è che non incassa gli oneri di urbanizzazione (ma non sarà questo il caso, cosa già certa), la seconda è che poi deve spendere soldi per la costante manutenzione di un'area che, di fatto, non è fruita da tutti i cittadini ma solo dai residenti. Allora ci chiediamo: il terreno comunale su cui si realizzerà la struttura e che ha un suo indubbio valore commerciale, rispecchia i parametri dell'interesse pubblico se viene utilizzato per un parcheggio che, per la sua ubicazione, di fatto sarà a servizio delle due strutture?
Non sarebbe invece il caso di monetizzare quell'area o chiedere alla ditta, in cambio, una struttura polivalente da destinare a centro di aggregazione giovanile di cui la città necessiterebbe?
Queste sono le domande che SEL e PRC, con senso di responsabilità e nel solo interesse pubblico, hanno rivolto al Presidente della Commissione che, invece di rispondere o, più saggiamente, avviare una fase di studio e approfondimento, ha posto il provvedimento ai voti. A quel punto a SEL e PRC non restava altro che riservarsi il voto in aula qualora nel frattempo ci fossero state delle risposte alle proprie osservazioni.