Rendere più efficacemente sfruttabile, anche e soprattutto nell'ottica di una più incisiva promozione turistica, l'offerta culturale della città attraverso l'istituzione di un Distretto Culturale che abbia Vasto al centro dell'intero territorio circostante. E' la proposta formulata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal candidato sindaco di centrosinistra Luciano Lapenna. Una proposta che prende spunto dalla previsione normativa della legge regionale n. 22 del 3 marzo 2005 che così inquadra i Distretti Culturali: ''Un sistema territoriale definito e delimitato di relazioni che integra il processo di valorizzazione delle datazioni culturali, materiali ed immateriali con le infrastrutture e gli altri settori produttivi connessi''.
''L'idea nasce dalla volontà di ridare un ruolo preminente a quello della cultura nella nostra cittù - ha spiegato Lapenna -. Le risorse non mancano: penso a Palazzo d'Avalos, al Museo, alle tante chiese. Un autentico e ricco giacimento che va considerato come punto di riferimento all'interno di un territorio che vanta altri punti di eccellenza''. Dare slancio alla cultura per dare anche ulteriori margini di crescita al turismo. ''In questi ultimi anni - ha aggiunto Lapenna - si è pensato solo al turismo balneare, risorsa importante certo, ma non l'unica per lo sviluppo. L'istituzione del Distretto Culturale sarà uno dei punti più qualificanti del nostro programma elettorale''. Al fianco di Lapenna il dirigente scolastico Nicolangelo D'Adamo. ''Vasto non può continuare a vivere come un'isola ma deve crescere assieme al suo territorio del quale deve essere punto di riferimento fondamentale''. Rilanciata, poi, anche la questione-università . ''La creazione di un centro studi internazionale rossettiano, in sinergia con l'università di Chieti e Londra, è fondamentale per il rilancio dell'università a Vasto''. Al Distretto Culturale, è stato infine sottolineato, potranno partecipare enti locali, soggetti privati e associazioni e l'Agenzia per la Promozione Culturale dovrà avere il compito di raccordo e coordinamento tra i diversi attori partecipanti. I fondi necessari per promuovere i singoli progetti, una volta ottenuto il riconoscimento della Regione, saranno assicurati, in compartecipazione, dalla stessa Regione attraverso gli strumenti della programmazione ordinaria e straordinaria. I progetti dovranno spaziare dalla riqualificazione culturale del territorio, alla promozione di certificazioni di qualità ed ecologiche, nonché alla promozione della produzione culturale locale.