Il centrodestra difende le scelte compiute, il centrosinistra grida allo scandolo ed agli 'scippi' per il territorio. Nel solito ed immancabile 'gioco delle parti', relativamente all'ultima decisione di commissariare le Asl abruzzesi e dare corpo al progetto di accorparne alcune (tra cui quella di Lanciano-Vasto che finirà unita a Chieti), c'è però anche il cittadino che piuttosto che andare dietro ad un 'fiume di parole', piuttosto prevedibile e monotono, fa due conti in tasca e soprattutto conta i mesi, magari per l'effettuazione di visite, preventive o di controllo, essenziali per la cura della propria salute. Qualche esempio al solo ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto. Le liste d'attesa, da queste parti, sono ancora molto lunghe. Per un 'rx sottocutaneo', prenotato a metà settembre, ad esempio, la data indicata è la fine di novembre. Stessa situazione per un'ecografia ascellare. Per quella addominale c'è da 'pazientare' un po' più a lungo. Se ne riparla l'anno nuovo. Fino a fine 2009 'tutto esaurito', a meno che l'esame non sia urgente (e comunque un mesetto e mezzo e buono anche in questo caso bisogna attenderlo). Resta la soluzione dell'esame a pagamento esterno, ovviamente, e qui l'immediatezza è pressoché certa.
Insomma, lo scollamento, anche in questo caso, tra gli 'interessi' della politica ed i bisogni del cittadino trova sempre più netta demarcazione. Asl accorpate, decadenza dei manager, nuovi commissari, sub commissari: le parole della politica vanno a confrontarsi con le necessità quotidiane di chi deve rapportarsi con una sanità sul territorio che non sempre è d''eccellenza' e, spesso, come nel citato caso delle liste d'attesa per importanti esami clinici, nemmeno 'normale'.