''Abbiamo giocato solo il primo tempo della partita''. E' il commento di Mario Codagnone, della Fiom-Cgil, che si riferisce al primo accordo sugli esuberi alla Denso di piana Sant'Angelo a San Salvo, siglato venerdì sera a Roma, presso la sede del Ministero delle Attività Produttive. Il primo tempo di una partita nella quale la posta in palio (il futuro di centinaia di posti di lavoro) è altissima.
Una vicenda che era iniziata nel mese di dicembre 2005, quando la Denso, nell'ultimo piano industriale presentato, aveva annunciato tagli di produzione del 20 per cento, col conseguente passaggio 32 mila a 26 mila pezzi prodotti ed una diminuzione di personale quantificata in 360 unità . Da quel momento erano state una trentina le ore di sciopero complessive. ''Non abbiamo giocato il primo tempo - precisa Primiano Biscotti, della Fim Cisl - ma il primo quarto d'ora. Adesso tutto verte intorno alla modifica del piano industriale, che deve prevedere il rilancio attraverso prodotti nuovi''. La Rsu, inoltre, esorta la proprietà a sviluppare il mercato Fiat nel prossimo futuro, non privilegiando esclusivamente la Toyota. ''Quello che abbiamo siglato - afferma Fabio Colangelo della Uil - è un accordo difensivo (122 lavoratori usciranno dall'azienda, tra mobilità volontaria, prepensionamenti e beneficiari del cosiddetto 'super bonus' della riforma Maroni ndr.), serve a tamponare. Il 31 marzo ci incontreremo di nuovo con la dirigenza sugli esuberi''.