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UN RICORDO PERSONALE DI SILVIO PETRORO, AMICO GENEROSO E GRANDE PROMOTORE DI GEMELLAGGI CON GLI EMIGRANTI

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Vasto piange uno dei suoi migliori cittadini. Alle ore 22.15 di sabato 20 giugno il cuore generoso di Silvio Petroro ha cessato di battere. Tante sono state le manifestazioni di cordoglio da parte di associazioni, enti, famiglie, amici nei confronti della moglie Sina, dei due figli Gianni e Maria Antonietta e dei parenti tutti. Silvio è stato un grande spirito libero e soprattutto un grande "lottatore" contro la malattia, che lo ha tormentato negli ultimi anni. Nonostante le forti sofferenze, egli aveva sempre un sorriso cordiale con tutti e spesso sdrammatizzava la sua condizione di "diversamente abile" con improvvise battute di spirito. Personalmente gli sono stato vicino nel suo multiforme impegno sociale e culturale. E lui ha ricambiato tale affetto, sponsorizzando una delle sezioni del Premio Nazionale Histonium, proprio quella che fin dalla prima edizione (1986) ha dato al vincitore della sezione dialettale il "Gran Trofeo degli Emigranti Abruzzesi nel Mondo"; anzi ad ogni edizione è stato presente per consegnare con grande entusiasmo il Premio (nella foto è con il dott. Boccilli di Roma alla Cerimonia del 2008). Ho accompagnato in particolare il cammino umano e culturale del comm. Petroro soprattutto nella sua ardente passione per gli emigranti. Ho trascorso con lui ore e ore nel suo studio di via Tobruk, per leggere e scegliere tra i voluminosi plichi il materiale necessario per scrivere alcuni libri, dove è stata raccolta tutta la documentazione del lavoro svolto a favore dei nostri connazionali. Ne sono venuti fuori tre volumi, tutti e tre editi dall´Editore Renato Cannarsa, i quali hanno evidenziato ben sei importanti iniziative, che hanno lasciato da parte del comm. Petroro un´impronta più significativa a Vasto: la costituzione dell´Associazione "Pro Emigranti Abruzzesi" (1985); l´inaugurazione del Monumento all´Emigrante (1986); il gemellaggio Vasto-Perth (1989); l´innalzamento della Croce a Montevecchio per ricordare quanti non sono potuti tornare in patria(1993); la posa della pietra in quarzo nella Villa Comunale, pietra proveniente dalle miniere di Kamgoorlie, nel Western Australia (1996); la raccolta delle testimonianze dei Vastesi nel mondo ne "Le storie dei nostri emigranti" (2006). Sul frontespizio di questo libro Silvio aveva voluto scrivere a mano la seguente frase: "Una storia vissuta in prima persona, sposando la causa degli emigranti abruzzesi e italiani tutti, affinché sia di esempio e rimanga nel cuore di tutti gli uomini di buona volontà". Ecco, penso che questo sia il messaggio più bello che Silvio Petroro lascia alla città del Vasto: non dimenticare i suoi figli sparsi nel mondo, ma ricordarsi del loro sacrificio e del loro amore alla madrepatria, perché tali valori siano di sprone alle future generazioni. Grazie, Silvio!
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