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TOGLIERE L'ICI SULLA PRIMA CASA? PIETROCOLA POSSIBILISTA, MARCHESE CONTRARIO

a cura della redazione
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Fa discutere la proposta lanciata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi relativa alla possibile eliminazione dell'Ici, l'imposta comunale sugli immobili relativamente alla prima casa. Se ne dibatte a livello nazionale così come a livello locale e tante sono le prese di posizione sull'argomento. Abbiamo ascoltato i sindaci dei comuni più popolosi del territorio Vastese su questo ulteriore terreno di scontro in una campagna elettorale che si avvia ormai alla sua conclusione. Il sindaco di Vasto, Filippo Pietrocola, di centrodestra, si mostra possibilista: ''Abolire l'Ici sulla prima casa, così come proposto dal premier Berlusconi, mi sembra una proposta praticabile. Incardina ancora di più la casa alla famiglia e consente una totale perequazione delle rimesse statali abbattendo delle differenze che sono sotto gli occhi di tutti. Quel che paga un cittadino di Milano è chiaramente diverso rispetto a quello che paga un cittadino di Molfetta. Sono favorevole e comunque già lo stesso Berlusconi ha indicato delle possibili alternative nel trasferimento di fondi agli enti locali''. Per il sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese, di centrosinistra, un progetto che non ha piedi per camminare. ''Togliere l'Ici senza indicare un tributo sostitutivo significa fare chiudere i Comuni e non erogare più servizi - dice Marchese -. L' Ici non è una imposta dello Stato, ma dei Comuni. E lo Stato, se decide di assumere un provvedimento per abolirla, deve trovare un gettito sostitutivo. Con l'Ici si pagano i servizi dei cittadini. Dicesse a noi sindaci Berlusconi cosa dovremmo inventare per sostituire i soldi dell'Ici, perché se non lo fa - conclude Marchese- non è credibile, a meno che non voglia togliere i servizi ai comuni, quindi farli chiudere''.
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