"Il bue dice cornuto all’asino": con queste parole esordisce Riccardo Alinovi, vice presidente dell’assise civica vastese, respingendo al mittente le accuse del commissario cittadino dell’Udc, Roberto Laccetti, sulla nomina all’Alesa. "Il portaborse di qualche politico deve ricordarsi che il suo partito, l’Udc, in tutta Italia è con due piedi in una staffa. Sta con la destra e con la sinistra in base ai malpancismi dei leader locali. Per quanto mi riguarda la situazione politica vastese è diversa da quella provinciale; la mia nomina a vicepresidente dell’Alesa è stata meditata e condivisa con il senatore Clemente Mastella. Non ho mai firmato un programma politico con il centrodestra vastese e le scelte mie e del mio partito che ha nominato me come commissario provinciale non possono essere giudicate dal ventricolo di qualche politico. Vorrei ricordare a Tonino Menna, leader locale del partito di Casini, che è anche grazie ai voti dell’Udeur che è diventato consigliere regionale ed è anche merito mio e dei miei sostenitori che sono state raccolte le firme necessarie alle liste dell’Udc. In ultima analisi, voglio suggerire al giovane Laccetti (che tanto parla di giochi politici per un voto favorevole all’approvazione del bilancio vastese) che l’Udc a Vasto ha un consigliere comunale, il cui nome è Massimiliano Montemurro, che in sede di approvazione del bilancio di previsione non si è assolutamente espresso in maniera negativa al piano presentato da Lapenna. Forse prima di gridare inutilmente allo scandalo occorre che si faccia chiarezza proprio in ‘casa Udc’".