Ora, il problema è raccogliere più indizi. Per “incastrare” i responsabili dell’aggressione con tanto di pistola avvenuta giovedì al bar pasticceria “Pierrot” di Vasto. Ci sono dei sospettati, ma la Polizia vuole che finiscano in manette. Assicurarli alla giustizia, evitando la semplice denuncia: questo l’obiettivo. Gli agenti dell’Anticrimine, agli ordini del sostituto commissario Domenico Perrozzi, sono sulle tracce dei due che hanno seminato il panico durante l’happy hour di giovedì pomeriggio. Uno ha più o meno 25 anni, l’altro almeno una decina in più. Sono entrati nel locale e hanno puntato tre ragazzi che stavano prendendo l’aperitivo. Non prima di aver pronunciato una frase che ha terrorizzato i presenti: “Vi ammazziamo tutti”. L’obiettivo era A.M., 22 anni, di Vasto. Lo hanno malmenato e il più robusto degli aggressori gli ha scaricato sulla testa il peso del calcio dell’arma da fuoco, causandogli una ferita lacero-contusa al cuoio capelluto che i medici del Pronto soccorso dell’ospedale “San Pio da Pietrelcina” gli hanno curato, prima di dimetterlo il giorno stesso con una prognosi di otto giorni. Il racconto di un testimone fa crescere negli investigatori la convinzione che si possa essere trattato di una pistola ad aria compressa, di quelle che si caricano a pallini. Un uomo ha raccontato di aver sentito un botto che lo fa fatto pensare a quel tipo di arma leggera. La cosa spiegherebbe il mancato ritrovamento del bossolo. E’ uno solo il colpo sparato, come conferma il capo dell’Anticrimine, che non vuole più rilasciare dichiarazioni fino alla conclusione delle indagini.
La fuoriuscita di alcune notizie, che al Commissariato di via Bachelet considerano destituite di fondamento, ha irritato gli inquirenti. “Non ci sono novità. E, se anche ce ne fossero, non le riferirei alla stampa”, dice Perrozzi, indispettito. Non parlerà fino a quando non avrà scritto l’ultima parola del rapporto con cui comunicherà alla magistratura vastese di aver risolto il caso.