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Aria di Vasto

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A margine del coraggioso intervento dell'Associazione ''Porta Nuova'' Abbiamo spesso apprezzato i contributi di analisi, critica e proposta dell'Associazione Civica Porta Nuova di Vasto. In particolare ci piace il suo metodo di lavoro, caratterizzato da scrupolo nella ricerca e documentazione, obiettività nell'individuazione di scelte e responsabilità, capacità di colloquiare con la gente e di relazionarsi con le istituzioni. Oltretutto i temi affrontati, anche quando riguardano Vasto in specifico, attengono a tematiche o questioni che si ritrovano ­ in termini simili ­ in tutti i comuni del comprensorio. E' il caso del comunicato: ''Fermiamo lo scempio in centro storico''; oppure del precedente ''Aria di Vasto'' (seconda parte), su cui questa volta intendiamo soffermarci, sebbene in termini più sintetici, dunque meno scientifici e più politici. E' noto come la questione ambientale, piuttosto complessa a San Salvo, sia stata affrontata soprattutto negli anni 1997/2001 da due comitati ambiente locali: uno presso l'ITC e l¹altro cittadino; ed è altrettanto noto come negli ultimi tre anni (se si eccettua qualche ambigua posizione sulla possibile centrale Turbogas alla Padula) sia tornato un pesante, omertoso silenzio su di essa. Eppure l'impianto della Laterlite di Lentella, come ricorda ''Porta Nova'', è ancora lì; così come, aggiungiamo noi, alcune emissioni nella zona industriale di San Salvo oppure la discarica ex comunale ­ non bonificata ­, e quelle monumentali della CONIV (nei pressi del letto del Trigno) e della SAPI (a un chilometro dalla Marina di San Salvo). Per non parlare delle cave di inerti alla Bufalara di Cupello, che hanno letteralmente stravolto la struttura geologica di diverse centinaia di ettari di terreno, con pesanti conseguenze di ordine ecologico e idrico. Tornando per ora alla Laterlite, possiamo confermare come i fumi prodotti dall'impianto di combustione (che utilizza rifiuti speciali) si spandono in tutto il basso Trigno e raggiungono direttamente l'abitato di San Salvo e la sua Marina quando tira vento di garbino. Conosciamo bene l'odore acre di questi fumi, conosciamo anche il colore rossastro dell¹argilla, le cui polveri, sollevate dal vento, sempre più spesso si depositano sulle nostre strade e abitazioni. Ai primi del 1999, il Consiglio comunale di San Salvo, in una delibera all'unanimità, aveva chiesto alla Regione Abruzzo (allora governata dal centrosinistra) di pronunciarsi sull'incompatibilità ambientale della fabbrica (gestita dalla Unicem s.p.a.): non ottenendo nulla, se non una dura presa di posizione del Sindaco di Lentella, che ne sosteneva la compatibilità e invitava il Comune di San Salvo a occuparsi del territorio di competenza, a suo dire il più inquinato della valle. Intanto la situazione continuava a peggiorare, perché la fabbrica di Lentella accumulava una montagna di argilla espansa sempre più alta a lato dello stabilimento, evidentemente invendibile, alla mercé dell'acqua e del vento. Come se non bastasse, il prelievo di argilla dalla collina retrostante causava movimenti franosi, che durante quest'ultimo piovoso inverno 2004-2005 sono giunti a divorare persino la strada che dalla statale di fondovalle sale a Lentella. C¹è dunque non solo un danno alla salute degli abitanti della zona e del circondario ma in aggiunta un grave dissesto ambientale e paesaggistico che comporta gravi problemi e oneri indotti alla collettività. Il tutto è facilmente osservabile viaggiando appunto sulla fondovalle Trigno, sicché i nostri politici, che sovente la percorrono, non possono non vedere. L'affermazione finale del documento dell'Associazione Porta Nuova (''Di ciò il ceto politico locale nel suo insieme porta certamente gravi responsabilità'') ci trova pertanto d'accordo ma apre un'altra interessante questione, e cioè quella del perché tale ceto politico (compreso il partito verde) non voglia affrontare tali problemi e perché la sensibilità dell'opinione pubblica locale per le questioni ambientali si sia gradualmente affievolita nel corso degli ultimi anni. 10.04.2005 Giovanni Artese
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