Comportamento scorretto e oltremodo penalizzante: l'ultimo 'raid' di unità da pesca provenienti da fuori regione (si sospetta dalla Puglia) ha provocato nuovi pesanti danni a diversi operatori della piccola pesca locale, in particolare operanti nella fascia antistante la costa di Vasto Marina. Un 'blitz' in piena regola, ancora una volta portato a compimento durante le ore notturne, con danni ingenti provocati alle reti che erano state sistemate dai pescatori al largo oltre che al vero e proprio 'saccheggio' operato ai fondali della zona. Vibranti le proteste, questa mattina, alla spiacevole scoperta dell'accaduto. ''Siamo stanchi - attacca Ettore Primiceri, pescatore di Vasto Marina - periodicamente siamo costretti a subire questi veri e propri attacchi che per una categoria come quella nostra sono disastrosi''. Operatori in ginocchio, costretti a fronteggiare pesanti ripercussioni anche e soprattutto dal punto di vista economico. Un altro capitolo, ancora una volta carico di tensione, della cosiddetta 'guerra del pesce' che in più circostanze, nei mesi scorsi, ha tenuto banco a Vasto. La denuncia all'autorità marittima è scattata, inevitabilmente, ma c'è amarezza e scoramento per il perpetuarsi di simili episodi. In passato, provocatoriamente, alcuni rappresentanti della piccola pesca vastese avevano anche minacciato di restituire le proprie licenze qualora non si fosse riusciti a fronteggiare adeguatamente questa delicata situazione. Uno stato di fatto, dunque, alla luce di questo ultimo negativo episodio, che è ancora fonte di notevoli difficoltà e disagi. E con l'approssimarsi delle feste di Natale, le 'incursioni' potrebbero anche aumentare con la 'fame' di pesce che aumenta. ''Vogliamo essere maggiormente tutelati - conclude Primiceri - il nostro è già un lavoro duro, così diventa praticamente sempre più difficile andare avanti''.