Il carcere di Vasto è tornato stracolmo, come se l'indulto non ci fosse mai stato. E la convivenza si fa difficile, come dimostra quello che è successo sabato: un pugno in faccia dopo una rissa furibonda con i 4 compagni di cella suoi connazionali. E' così che un rumeno è finito all'ospedale ''Renzetti'' di Lanciano, dove c'è una divisione specializzata in chirurgia maxillofacciale all'interno del reparto di Otorinolaringoiatria. Quindici giorni di prognosi per ricomporre la frattura delle ossa nasali e le lesioni ad un'orbita oculare. Se non fossero intervenuti i poliziotti, chissà come sarebbe finita. Ma la situazione rimane critica: i detenuti attualmente sono 246, appena 4 in meno del numero massimo di posti a disposizione. Gli extracomunitari, in tutto, sono 120. ''Molti di questi - spiega il commissario Ettore Tomassi, comandante della Polizia Penitenziaria del carcere di Torre Sinello - arrivano da noi per via di flussi migratori interni alla popolazione carceraria'', vengono cioè trasferiti dalle case di reclusione del nord, che scoppiano. ''Si tratta - prosegue - di persone di etnie diverse, spesso senza soldi, lontane dalla famiglia e, ora, anche dal luogo di abituale residenza in Italia''. Centotrenta i poliziotti in servizio. ''Siamo vicini - conferma Tomassi - al punto di non ritorno. C'è da rivedere l'assetto dell'esecuzione penale, valutando l'opportunità di introdurre il sistema americano della cauzione e la sanzione dei lavori socialmente utili per determinate forme di reato''.