Inizia questa mattina, davanti ai giudici della Corte di Assise d'Appello dell'Aquila, il secondo grado di giudizio relativo alla morte di Stella Scutece, la giovane di 20 anni di San Salvo che il 28 aprile 2003 morì in ospedale a Vasto, al ''San Pio'', dopo essere stata investita dal fidanzato, Giovanni Giuliano, 25 anni all'epoca dei fatti, anche lui di San Salvo, dopo una lite avvenuta in una stradina della zona industriale di piana Sant'Angelo a San Salvo. In primo grado Giuliano fu giudicato colpevole di omicidio colposo dalla Corte d'Assise di Lanciano e condannato ad un anno e sei mesi di reclusione, oltre alla sospensione della patente per quattro mesi ed al risarcimento in solido alla famiglia della vittima. Una sentenza che smontò i capi di imputazione della pubblica accusa che, sin dall'inizio del procedimento scaturito dalla morte della giovane ragazza, aveva portato avanti la tesi dell'omicidio volontario, messo in atto con brutalità . Secondo i pubblici ministeri Anna Rita Mantini e Irene Scordamaglia, Giuliano avrebbe investito volontariamente la ragazza, che si era decisa a lasciarlo, mettendola sotto con l'auto e passando più volte sul suo corpo già martoriato. Ma alla fine la Corte lancianese ritenne non probanti le perizie dell'accusa e per Giuliano arrivò la condanna più mite, lontanissima dai 21 anni di reclusione richiesti inizialmente. I giudici frentani, infatti, giudicarono l'episodio come un incidente, con la difesa portata avanti dall'avvocato Marisa Berarducci che, smontando la ricostruzione dell'accusa, riuscì a dimostrare che l'omicidio di Stella non era stato determinato volontariamente da quest'ultimo. Oggi, a due anni di distanza da una sentenza che fece tanto discutere, si torna in aula ed il processo di appello inizierà con l'audizione dei periti nominati per fare piena luce sull'accaduto. E a più di cinque anni di distanza da quel drammatico episodio resta ancora vivo e profondo il dolore e lo scoramento di un'intera famiglia, per la perdita, così tragica e dolorosa, di una persona così cara ed anche per quello che è stato, successivamente, l'iniziale responso della Giustizia per questa morte.