Da Claudio Zimarino, dell'associazione comunale Alex Langer dei Verdi di Vasto, riceviamo e pubblichiamo.
''La notizia che uno degli arrestati nel corso dell'operazione ''Mare Chiaro'' è il tecnico di laboratorio della Laterlite di Lentella porta ad alcune importanti considerazioni. Già nello scorso mese di giugno i Verdi di Vasto avevano rilevato i rischi per l'ambiente e la salute umana derivanti dall'inceneritore di rifiuti speciali pericolosi, impiegato in quella Ditta, per la produzione di energia all'interno dello stabilimento; avevano poi successivamente chiesto, in un esposto, che l'Arta (Agenzia Regionale per la tutela ambientale) effettuasse dei controlli non solo sull'inquinamento dell'aria ma anche sulla qualità dei rifiuti in entrata, avendo rilevato come la Ditta in questione non fosse stata oggetto negli ultimi anni di controlli istituzionali (previsti fra l'altro ogni due anni dall'Autorizzazione alle emissioni in atmosfera). Si ricorda inoltre che l'impianto in questione è anche soggetto ad una procedura di valutazione di impatto ambientale per l'ampliamento (addirittura il raddoppio) della capacità di smaltimento di rifiuti speciali pericolosi. Nel rispondere all'esposto, in data 23 settembre 2005, il Direttore Generale dell'Arta Gaetano Basti si era impegnato circa:
• L'intervento di un mezzo mobile dell'Arta di Pescara per monitorare la qualità dell'aria;
• Il controllo dei rifiuti in entrata;
• La taratura degli strumenti di autocontrollo della qualità dell'aria in uscita dai camini (è strano: tali dispositivi non sono mai stati tarati!).
Non risulta che alcuno di questi interventi sia stato nel frattempo effettuato, la situazione è rimasta sostanzialmente immutata rispetto a sette mesi fa, ovvero niente è sotto controllo. Intanto procedono le valutazioni di impatto ambientale e le procedure per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, che si basano evidentemente sui dati di autocontrollo della ditta stessa. Una fitta nebbia avvolge inoltre i risultati dei controlli che l'ARTA avrebbe dovuto avviare sulla qualità dell'aria a Punta Penna, secondo le dichiarazioni in conferenza stampa di Gaetano Basti (fine ottobre 2005), per la durata di 28 giorni, a partire dalla prima decade di novembre.
Tali controlli avrebbero dovuto confermare o meno le conclusioni dell'indagine effettuata dall'Istituto Mario Negri Sud e monitorare le sostanze che non erano state prese in considerazione in quella indagine (in particolare gli inquinanti di tipo industriale). Quanto poi alla qualità dell'aria cittadina di Vasto, nonostante la mozione presentata dai Verdi di Vasto nel mese di novembre, l'ultimo monitoraggio effettuato risale ancora alla fine del 2003 ed aveva evidenziato dei valori preoccupanti per il benzene, il biossido di azoto e le polveri sottili, cosa che avrebbe dovuto quanto meno consigliare una ripetizione dei rilievi. Quanto sopra lascia abbastanza sconfortati, soprattutto pensando che il dipartimento di Vasto-San Salvo dell'Arta, secondo la Legge istitutiva dell'Ente, avrebbe dovuto concentrarsi in particolare sul monitoraggio dell'inquinamento atmosferico. Infine si deve constatare una certa frettolosità dell'assessore Franco Caramanico nel rispondere alla questione dai noi posta, nello scorso mese di novembre, ovvero il fatto che la zona di Vasto San Salvo manca di una valutazione della qualità dell'aria e di un piano di mantenimento o miglioramento di detta qualità (in accordo con la Direttiva CEE 96/62). L'assessore ci ha cortesemente risposto che questo piano già esiste, sorvolando sulle inadempienze del passato Governo regionale di centrodestra, ovvero sul fatto che tale piano non rispecchia minimamente i contenuti previsti dalla citata direttiva, essendo stato redatto nel 2002, prima dell'adozione dei decreti attuativi della stessa. Gli ultimi clamorosi episodi rilevati dall'operazione ''Mare Chiaro'' pongono in rilievo come la provincia di Chieti sta diventando un crocevia del traffico di rifiuti speciali pericolosi e come esista una certa sottovalutazione del fenomeno da parte della classe politica e delle strutture di controllo istituzionale. Non sarebbe il caso a questo punto di considerare in maniera più seria le richieste dei cittadini per un'aria più controllata e un po' meno inquinata? Cosa sta facendo all'Arta Gaetano Basti, indicato dai Verdi regionali per portare avanti la lotta contro tutti gli inquinamenti?''.