Non si spegne la polemica politica in merito alle cosiddette ''zone franche urbane'', possibilità contemplata nella Finanziaria 2008 con i finanziamenti del Cipe. L'assessore alle Finanze Domenico Molino ha rilasciato la seguente dichiarazione: ''La polemica delle opposizioni è inopportuna e fuori luogo dal momento che in Italia sono state solo 18 le zone franche urbane individuate. Pensate che in Abruzzo è stato accettato solo il progetto di Pescara, che ha un tasso di disoccupazione del 9,8% ed un numero di residenti sicuramente superiore a quello delle altre città in lizza e cioè Chieti, Sulmona, Lanciano, Montesilvano e Vasto. Per la nostra città il progetto riguardava la zona antica, il centro storico e non è assolutamente vero, come hanno detto le minoranze, che lo abbiamo presentato in ritardo in Regione. Noi i tempi di presentazione li abbiamo rispettati. Se poi da parte della Regione ci sono stati dei ritardi ce ne rammarichiamo, ma non abbiamo alcuna responsabilità ''. La replica è del consigliere regionale de La Destra, Massimo Desiati: ''E' triste verificare come un'Amministrazione comunale per difendere se stessa da un errore, ricorra a gravi bugie. Oltretutto su fatti ben circostanziati e databili. Altro che polemica sterile! In ordine alla mancata partecipazione al finanziamento delle Zone Franche Urbane, infatti: 1°) il Comune di Vasto non ha rispettato la scadenza perentoria del 21 luglio; 2°) il progetto del Comune di Vasto è stato presentato il 5 agosto e, quindi, non è stato inserito nella Delibera di Giunta regionale del 1° agosto contenente le indispensabili relazioni tecniche regionali ed i progetti correttamente relazionati degli altri Comuni; 3°) il termine ultimo di spedizione al Ministero dell'Economia era previsto per il 5 agosto ed il plico ufficiale inviato (appunto il giorno 5) non conteneva il progetto di Vasto; 4°) la Regione ha svolto nei giusti termini tutti i suoi adempimenti e addossare la responsabilità della mancata partecipazione ad essa è quanto mai scorretto, falso e pusillanime. L'amministrazione comunale abbia il coraggio delle proprie azioni ed anche delle proprie inefficienze. Si è in possesso dei documenti attraverso i quali ricostruire tutti i passaggi che evidenziano il grave errore commesso. Ci sono casi in cui è opportuno ammettere e basta. Questo è uno di quelli''.