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'GIORNATA DELLA SALUTE MENTALE': SERIE DI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA A VASTO

a cura della redazione
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Contro la diffidenza, l'ignoranza e la discriminazione che portano a tenere i malati di mente lontano da ogni forma di socialità. E' una vera e propria campagna informativa quella che la Asl Lanciano-Vasto ha organizzato per la giornata di oggi, giovedì 9 ottobre, con la terza edizione della 'Giornata della Salute Mentale'. Contro lo stigma e il pregiudizio, che si articolerà in due momenti fondamentali. A partire dalle 16 e fino alle 22, infatti, sarà aperto uno stand in piazza Lucio Valerio Pudente dove gli operatori e gli utenti del Centro di Salute Mentale di Vasto provvederanno alla distribuzione di un giornale redatto dal Centro Diurno di Riabilitazione psicosociale di Vasto, di una brochure sulle attività e le finalità del Centro e di un test anonimo per valutare lo stato di benessere mentale. Alle 17, invece, presso la sala archeologica di Palazzo d'Avalos verrà proiettato il documentario ''Malati di niente'' realizzato dalla redazione del Tg2 della Rai. Subito dopo, nel corso di una tavola rotonda, si farà il punto sull'applicazione della legge 180 (meglio nota come legge Basaglia) che trent'anni fa ha sancito la chiusura dei manicomi per indirizzare i malati mentali verso forme di cura alternative. Al dibattito, che verrà aperto dal direttore generale della Asl Lanciano-Vasto, Michele Caporossi, e dal sindaco di Vasto Luciano Lapenna, parteciperanno Nicola Carlesi (nella foto), direttore del Centro Salute Mentale (CSM) di Vasto e Lanciano, Rosalia De Lucia del CSM di Vasto, Maurizia Iezzi del Centro Diurno di Lanciano e Giovanni Colonna, psicologo del CSM di Vasto. Saranno presenti, inoltre, anche i rappresentanti delle associazione dei familiari dei malati di mente e gli operatori dei servizi. L'iniziativa muove dalla volontà di far cadere il tabù della malattia mentale e dalla necessità di includere nella società i malati psichiatrici. La loro risocializzazione ha come presupposto l'inclusione e la riabilitazione in sedi adeguate quali, appunto, i Centri Diurni, strutture semiresidenziali che hanno come obiettivo principale quello di garantire che la persona con una sofferenza mentale possa utilizzare quelle attività psichiche, emotive, sociali e intellettuali indispensabili per vivere, apprendere e lavorare nella società. A sottolineare la diffusione di situazioni di disagio mentale ci sono, anche, i dati di attività del Dipartimento di Salute Mentale della Asl Lanciano-Vasto, che nel 2007 il ha effettuato 15.866 visite psichiatriche e 10.314 interventi di riabilitazione psico-sociale. Per far fronte a tale mole di lavoro l'Azienda Sanitaria ha recentemente attivato il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) per il ricovero dei pazienti in fase acuta e ha attivato le procedure per trasferire in locali più idonei i centri diurni di Vasto e Lanciano. Prossimamente, infine, si provvederà alla realizzazione, d'intesa con i comuni di Vasto e Lanciano, di due ''gruppi appartamento'' per dodici utenti con disagio psichico che verranno così reinseriti in maniera protetta nel contesto sociale e lavorativo del territorio di appartenenza. La manifestazione si colloca in un programma di attività per la salute mentale che la Asl sta portando avanti nell'ambito della strutture aziendali. ''Ci stiamo impegnando - puntualizza il direttore generale Michele Caporossi - per dare ai pazienti psichiatrici tutte le opportunità per un reale inserimento nella società, in modo tale che possano intraprendere un cammino verso una vita che sia il più possibile normale. Ben vengano, quindi, manifestazioni come quella in programma a Vasto, che sensibilizzano i cittadini verso i problemi della malattia mentale ed evidenziano il grande lavoro in termini di riabilitazione e inserimento sociale svolto dal Centro Diurno a servizio dei pazienti psichiatrici''. Gli fa eco Nicola Carlesi che sottolinea come ''a trent'anni di distanza dall'entrata in vigore della legge 180 sono ancora molte le carenze che affliggono l'assistenza psichiatrica, a causa della mancanza di personale e di strutture alternative al manicomio che favoriscano un reale reinserimento sociale dei pazienti. Un momento di riflessione su quel che si è fatto e su quello che ancora non è stato realizzato è allora quanto mai opportuno per far si che la legge Basaglia trovi finalmente una piena applicazione''.
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