Una sala gremita di pubblico (molti erano giovani) ha fatto da degna cornice, lunedì 13 marzo, alla presentazione della recente enciclica di Benedetto XVI ''Deus Caritas est'', tenuta dall'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, presso il Cinema Corso.
Dopo una breve introduzione del Vicario Episcopale per la zona pastorale di Vasto, monsignor Piero Santoro, che ha sottolineato come l'enciclica sia un grande dono per la Chiesa e per il mondo, un vero manifesto di carità sociale, il vescovo Forte ha ripercorso le principali tematiche dell'enciclica del Papa attraverso tre tappe: 1) Gli scenari del cuore; 2) Gli scenari del tempo; 3) li scenari della Chiesa. Forte ha introdotto ogni tappa in modo originale con alcune musiche, che, suonate alla fisarmonica dal bravo segretario don Domenico Spagnoli, hanno reso più emotivamente partecipativa l'attenzione dei presenti. Riferendosi alla prima tappa, iniziata con l'ascolto di ''La vie en rose'' di Edith Piaf, il vescovo si è chiesto cosa ci sia nel profondo del cuore di ogni uomo, rispondendo subito: ''Siamo fatti per amare e non ci realizzeremo se non amando''. Ma l'eros, si è chiesto ancora, è veramente qualcosa di diverso dall'agape? La risposta del Papa, ha sottolineato il vescovo, è che i due termini non sono separati. Tutto quello che fa parte del mondo dei sensi, se viene assunto nel dono, diventa straordinariamente bello, si sublima. Del resto le struggenti parole della canzone della Piaf dicono qualcosa che per il cristiano non è indifferente; non c'è, quindi, alcuna contrapposizione, ma incontro. La vita è bella, non quando la consumiamo in modo egoistico, ma quando sappiamo canalizzare l'eros, vivendolo in una dimensione oblativa. L'enciclica risponde agli scenari del cuore con un amore donato.
Sul secondo punto (gli scenari del tempo) Forte ha ricordato come la storia del XXI secolo sia segnata dallo scontro di due grandi civiltà e di due mondi religiosi: l'islam e il cristianesimo. Ma nessuna pace, ha detto, potrà venire dallo scontro. Il Papa propone nell'enciclica i suoi due ''no'' alla soluzione violenta e alla soluzione ideologica. La sua proposta è quella evangelica dell'amore, l'unica che può abbattere i muri, superare tutte le separazioni e accorciare le distanze. C'è quindi bisogno di sentire nostalgia dell'altro, a cui bisogna regalare amore. Qui ha fatto da richiamo musicale un tango argentino.
Nella terza tappa, ritmata da una intensa musica religiosa, il vescovo ha presentato la Chiesa come comunità d'amore, approfondendo poi il significato della carità come compito della Chiesa e come manifestazione dell'amore trinitario. E' seguito un vivace dibattito. La serata si è conclusa con la celebre melodia ''Te voglio bene assaje'', cantata con gioia dal Vescovo e dal pubblico.