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SANITOPOLI ABRUZZESE: ANGELINI CONFERMA TUTTE LE ACCUSE NELL'INCIDENTE PROBATORIO

a cura della redazione
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Tre in mattinata, due nel pomeriggio: è durato complessivamente cinque ore l'incidente probatorio di oggi, in Tribunale a Pescara, con le deposizioni in aula di Vincenzo Angelini, il 're delle cliniche private abruzzesi', il grande accusatore nell'ambito della clamorosa inchiesta su presunti tangenti nella Sanità regionale, pagate a gran parte dei vertici dell'ex Giunta, che ha portato alla 'decapitazione' dell'amministrazione Del Turco. E' stato lo stesso Angelini, intorno alle 17, a chiedere al Gip Maria Michela Di Fine di concludere l'udienza perché stanco. Riprenderà domani mattina, alle ore 10. Nella sua lunga deposizione Angelini ha confermato tutte le accuse nei confronti degli indagati. Ha parlato, tra l'altro, della consegna delle tangenti a Del Turco, riferendo che l'ex presidente aveva un atteggiamento distaccato, nel senso che non si curava dei soldi, non li guardava neppure, né li toccava. Appariva, invece, interessato all'arte. ''Non ho impressioni, traete voi le conclusioni. Leggete gli atti'': così, dal canto suo, Del Turco ha risposto ai giornalisti che, all'uscita dall'aula, gli hanno chiesto l'impressione avuta nel corso della deposizione di Angelini. ''E' Stata una giornata positiva per la giustizia, non per noi'', questo, invece, il commento del Procuratore Capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi. Una giornata intensa quella di oggi e diversi sono stati i particolari usciti dalle mura dell'aula di giustizia pescarese. Angelini ha detto di essere in Tribunale ''per i miei figli. Voi difendete un sistema che è trasversale'', ha quindi aggiunto riferendosi ai legali degli indagati. ''Io ormai sono un ex, sono qui per i miei figli e vengo in Tribunale per sradicare un sistema che mi ha schiacciato''. L'udienza è iniziata regolarmente intorno alle ore 10 dopo che il Gip Di Fine aveva rigettato le eccezioni presentate da alcuni legali degli indagati riferite alla ricusazione dello stesso Gip (dovrà pronunciarsi la Corte d'Appello de L'Aquila) ed ipotesi di incostituzionalità e mancato rispetto dei diritti della difesa. Un'altra eccezione riguardava l'incompetenza territoriale. Secondo alcuni legali, infatti, il processo si doveva celebrare a Chieti, dove c'è il quartier generale, e relativa clinica privata, di Vincenzo Angelini. Foto di Angelini all'ingresso in aula tratta da http://www.primadanoi.it
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