Avrebbe prestato soldi a tassi maggiorati fino al 20% a commercianti della Val di Sangro e dell'area frentana. Con le accuse di usura, estorsione, falso ideologico e peculato, i poliziotti del Commissariato di Lanciano hanno arrestato un brigadiere dei carabinieri attualmente in servizio presso il Comando di Pescara Porta Nuova: Giuseppe Di Risio, 45 anni, di Casalbordino, mentre altre 4 persone sono indagate a piede libero nell'ambito della stessa inchiesta. Secondo quanto accertato nel corso delle indagini condotte dagli agenti, agli ordini del vice questore Egidio Labbro Francia, il carabiniere avrebbe prestato, dal 2006 in poi, soldi a tassi usurari che potevano arrivare fino al 20% a titolari di attività commerciali di Lanciano e del comprensorio, ma anche della Val di Sangro, dove per anni ha svolto la sua attività lavorativa. L'uomo avrebbe anche minacciato le vittime che non erano in grado di restituire le somme pattuite, comportamenti da cui deriva l'accusa di estorsione formulana a suo carico. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata ieri mattina dal Gip del Tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Rosaria Vecchi. Di Risio, per motivi di sicurezza personale, ha chiesto di essere rinchiuso non nel carcere di Villa Stanazzo della città frentana, ma in quello militare di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Le indagini proseguono per accertare le eventuali responsabilità delle altre 4 persone coinvolte nell'inchiesta.