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IL TEATRO DEL KRAK RACCONTA 'IL LAVORO CHE RESTA': TRE APPUNTAMENTI NEL VASTESE

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In arrivo nel Vastese tre rappresentazioni de ''Il lavoro che resta'', storie di lavoro nel territorio di San Salvo e nei comuni di Cupello e Lentella. Appuntamento questa sera alle 21 a Lentella (piazza Garibaldi), domani, mercoledì 27 agosto, alle 21 a Cupello (piazza Garibaldi) e giovedì 28 agosto alle 21 a San Salvo (piazza San Vitale). La pièce vede la partecipazione di Alessandra Angelucci, Marzia Pellegrino, Vincenzo Occhionero, Lorenza Sorino e Ottaviano Taddei. Scrittura scenica e regia sono di Antonio Tucci. Nei giorni scorsi un gruppo di attori, coordinato dal Teatro del Krak, ha incontrato gli anziani contadini, gli operai, i disoccupati, i giovani interinali, gli immigrati, le donne lavoratrici di San Salvo, di Cupello e Lentella, nelle loro case o nei luoghi di socializzazione. Gli attori hanno chiesto loro di raccontare com'era un tempo il lavoro e com'è oggi. Sono state ascoltate le loro storie o le storie di altri, così da confrontare passato e presente per capire, per ricordare, per riflettere. Successivamente, il gruppo di lavoro ha rielaborato le storie raccolte per trasformarle in teatro. Ora, su un palcoscenico, gli attori mostreranno questo teatro di storie come davanti a uno specchio, in ruoli scambiati. ''Il lavoro che resta'', facendo parlare nuovamente le donne e gli uomini a cui spesso non si da' parola, intende riprendere un metodo, forse ritenuto da alcuni velleitario, poco scientifico o demodé, che mette al primo posto le vicende umane di un territorio, quello del sud della provincia di Chieti, che nel corso di poche generazioni ha visto trasformare il lavoro da agricolo ad operaio fino ad arrivare alle problematiche del precariato di oggi con le conseguenti trasformazione sociali ed economiche. La vita degli abruzzesi e il loro lavoro, l'esperienza che si fa parola, canto, e dunque documento, nonché gli eventi storici, le battaglie condotte per la dignità del lavoro, incontrano la ricchezza espressiva, perché profondamente popolare, del teatro. Le tematiche sono la memoria del lavoro agrario, e in particolare la rivolta dei contadini di San Salvo del 1950, l'eccidio di Lentella, le rivolte a Cupello per il metano, l'industrializzazione degli anni '60/'70 e le lotte per la difesa del lavoro, ma anche i problemi dell'occupazione oggi: la cassa integrazione, la disoccupazione, il lavoro precario e l'immigrazione. Il prodotto performativo risultante da questa esperienza, dopo un successivo lavoro di formalizzazione scenica, costituirà la nuova produzione artistica del Teatro del Krak.
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