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Medicina Turistica chiusa e accorpamento reparti, Prospero: "Condivido le preoccupazioni del territorio"

redazione
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“In qualità di consigliere comunale e regionale, in vista della prossima stagione estiva, non posso che condividere le preoccupazioni dei Sindaci del territorio ed esprimere la mia profonda preoccupazione per la riduzione dell'offerta assistenziale verso cui ci stiamo tristemente dirigendo. Queste decisioni, per quanto motivate, non trovano la mia condivisione. Ritengo che le soluzioni adottate dal Direttore Generale della Asl, che prevedono le chiusure delle guardie mediche turistiche e l'accorpamento temporaneo di alcuni reparti dell'Ospedale San Pio, siano inefficaci e irragionevoli”.
 
Così, in una nota, Francesco Prospero (Fratelli d'Italia).
 
"Il nostro pronto soccorso - rimarca - è già saturo e ingolfato, mettendo a dura prova tanto il personale quanto i pazienti. L’ospedale di Vasto, poi, in alcuni dei reparti accorpati ha una cronica carenza di posti letto che viene così ulteriormente aggravata per l’estate. In un periodo in cui le presenze turistiche stanno finalmente tornando a riempire la nostra costa, la domanda di servizi sanitari non può che aumentare. Rispondere con il taglio di un servizio essenziale o con il sacrificio dei reparti ospedalieri è una scelta incomprensibile, dalla quale mi trovo costretto a dissentire fortemente.
 
La chiusura della Guardia Medica Turistica di Vasto Marina, dopo quarant'anni dalla sua istituzione, nonché la soppressione delle ambulanze turistiche a Torino di Sangro e Casalbordino non sono altresì condivisibili. Questi servizi, in passato, sono stati fondamentali per garantire l'assistenza sanitaria ai turisti e ai residenti durante la stagione estiva, un periodo in cui la domanda di cure mediche aumenta significativamente.
 
Va bene ottimizzare i costi e ridurre gli sprechi, ma non possiamo ridurre all'osso i servizi assistenziali che garantiscono l'accessibilità al diritto alla salute. Molti medici stanno preferendo altre aziende sanitarie e altri presidi, manifestando una chiara insofferenza e un profondo disagio professionale. Dobbiamo agire immediatamente per evitare un peggioramento dell'assistenza territoriale e un'ulteriore disaffezione alla professione medica.
 
È un problema serio e urgente che spero il Direttore Generale Schael affronti con la serietà e la responsabilità che ci si aspetta, accompagnato da un atteggiamento diverso da quello “spocchioso” tenuto ieri in Commissione sanità durante la sua audizione. In quella sede ho manifestato a lui le mie perplessità, che sono quelle della mia comunità, e non ho ricevuto risposte adeguate. È necessario far quadrare i conti senza compromettere il diritto alla salute dei cittadini più fragili.
 
Il mio ruolo, a prescindere dall’appartenenza, mi obbliga moralmente e politicamente a intervenire, condividendo i timori dei sindaci del territorio, chiedendo con urgenza la rettifica di questi provvedimenti. Invito inoltre il Direttore Generale Schael a confrontarsi direttamente con i pazienti, “clienti” del servizio da lui gestito, che ogni giorno sperimentano disagi e disservizi. Forse solo questo confronto potrebbe risvegliare la sua coscienza."
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