In Abruzzo, nel corso del 2022, le denunce di infortuni sul lavoro sono 16mila, poco più del 2% delle 703mila registrate a livello nazionale, con una crescita rispetto al 2021 di 4.200 casi pari al 37%, incremento di gran lunga superiore rispetto al +25% italiano.
Si contano in totale, nella nostra regione, 33 denunce ogni 1.000 lavoratori, tre in più delle 30 italiane, e nove in più rispetto all'anno precedente (Italia +5).
A rilevarlo è il Cresa (Centro Studi dell'Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia) che, prendendo spunto dai recenti fatti di cronaca, ha analizzato gli ultimi dati Inail e parla di numeri "peggiori di quelli nazionali".
Le denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale presentate in Abruzzo nel 2022 sono 25, pari al 2% del totale nazionale, 29 in meno rispetto alle 46 registrate nel 2021. Il 76% degli infortuni mortali è stata denunciato nella gestione Industria e servizi, il 12% dall'Agricoltura e dal Conto Stato.
Forte, emerge dall'analisi, è l'aumento degli infortuni in occasione di lavoro (Abruzzo: +41%; Italia: +27%) che passano in regione dall'87% al 90% del totale e in Italia dall'85% all'87%, più contenuto quello delle denunce per infortuni in itinere, capitati cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro (Abruzzo: +7%; Italia: +11%).
All'incremento delle denunce per eventi in occasione di lavoro contribuiscono a livello nazionale in misura pressoché uguale in valore assoluto gli infortuni da Covid19 e quelli tradizionali, cioè al netto dei casi da contagio. Su 1.000 lavoratori le denunce per infortuni in occasione di lavoro in Abruzzo sono 30 (di cui 8 per Covid), 26 a livello nazionale (5 per Covid), quelle per infortuni in itinere ammontano in regione a 3, meno delle 4 medie del Paese. Rispetto all'anno precedente aumentano su tutti e due i livelli territoriali le sole denunce in occasione di lavoro.
Fonte Ansa, foto Rainews