Si è svolto nella Scuola Primaria “G. Spataro” Ic1 Vasto, il convegno per genitori e docenti tenuto dalla Dr.ssa Mariella Fiore, psicopedagogista, sulle difficoltà dei bambini in età scolare e la Dr.ssa Daniela Tarantino, psicologa clinica, sulle criticità del tablet e cellulari e il potere della creatività e sensorialità. L’attenzione costante di docenti e genitori all’incontro ha testimoniato più di ogni parola il grande interesse verso le tematiche trattate.
Contemporaneamente si è tenuto un laboratorio per i bimbi di 5 anni nell’aula con le pareti immersive spaziando verso contenuti in 3d di botanica, geografia e storia con grande interesse e partecipazione dei piccoli.
Mariella Fiore ha paragonato la crescita evolutiva di ogni bambino ad un filo di lana con cui si fa il gomitolo. Spesso possono capitare degli ostacoli, dei nodi, degli intoppi, dei grovigli nel suo percorso. Ha sottolineato come è importante il ruolo della famiglia e della scuola che hanno il compito di far superare questi ostacoli, o ritrovando il filo della matassa, oppure prendendo cura del nodo che a volte non può modificarsi, oppure tentare di supere i vari problemi. All’atto pratico devono aiutare il bambino nella sua crescita evolutiva, attraverso degli stimoli, mediante lo sguardo attento, analizzando i vari sintomi.
Ha evidenziato come il periodo di pandemia, con la dad e la did, in alcuni casi ha portato ad un regresso del processo di apprendimento dei bambini e ragazzi e un rallentamento della conquista del pensiero astratto. Si riscontrano difficoltà di attenzione, un incremento dell’iperattività, spesso dovuti alla frequenza dell’uso di tablet o altri dispositivi digitali.
Alla fine, Mariella Fiore, ha regalato un piccolo gomitolo ad ogni persona presente. Alcuni hanno dei nodi, hanno diversi spessori, diversi colori, non sono uguali, come non sono uguali i bambini. Ognuno di noi deve ricordare che può fare con il filo di lana qualcosa di importante che sarà sempre diverso dagli altri.
Daniela Tarantino ha evidenziato come le tecnologie digitali sono parte integrante della vita di bambini, bambine e adolescenti e anche di ognuno di noi. Sono ormai strumenti irrinunciabili di comunicazione, relazione e apprendimento. Gli schermi touch screen attraggono molto bambini e bambine e soddisfano la loro curiosità: con un solo gesto del dito si riesce ad accedere a schermi, immagini, video, suoni. Ci sono però anche aspetti negativi. Alla frequentazione degli ambienti online, infatti, è associato anche l’esposizione a rischi relativi a contenuti inappropriati o dannosi, contatti indesiderati o pericolosi, comportamenti che configurano forme di vulnerabilità e violenza a cui i bambini non sanno difendersi. Le tante ore di uso dei dispositivi digitali in età prescolare porta come conseguenza un rallentamento della psicomotricità, della creatività e dell’attenzione, facilità inoltre l’iperattività, l’isolamento sociale e comportamenti disfunzionali.
Da un piccolo sondaggio che Daniela Tarantino ha fatto con i bambini di varie fasce d’età è emerso che spesso i bambini usano i dispositivi per pura noia, non sanno come passare il tempo, non giocano più come una volta a palla, non costruiscono giochi, sono spesso soli. Spesso i genitori delegano a questi strumenti il ruolo di baby-sitter digitale. Va considerato come i device digitali condizionano inevitabilmente lo sviluppo cognitivo del bambino e i loro effetti variano soprattutto in base al tipo di utilizzo che se ne fa. Invece di applicare capacità di ascolto e interazione, come in una relazione sana e attiva con le altre persone, il bambino lo farà assorbendo tutto passivamente. Utile potrebbe essere quindi la moderazione dell’uso e la condivisione dei contenuti con i genitori.