''L'Italia dei Valori dal suo presidente, cioè io, fino all'ultimo degli iscritti farà il suo dovere per l'Abruzzo ed è pronta a candidarsi per assumere la responsabilità del cambiamento nella regione''. Parole di Antonio Di Pietro, pronto a scendere in campo in vista di quelle che saranno le inevitabili nuove elezioni regionali in Abruzzo del prossimo autunno. Al centro della discussione politica, dunque, ecco una sua possibile candidatura, di sicuro d'impatto. ''Chi di noi lo farà - ha detto ancora l'ex ministro delle Infrastrutture riferendosi alle future designazioni - e come lo farà lo verificheremo in queste settimane, ma con una accortezza ben chiara, non ci siederemo al tavolo delle trattative, perché non c'è più nulla da trattare, c'è solo da cambiare la classe dirigente del nostro Abruzzo trasversalmente intesa, da destra a sinistra''. Di Pietro - buon feeling il suo con l'Abruzzo, e non da oggi - ha detto questo nel corso di un suo intervento ai microfoni di Radio Radicale. Un'accelerazione importante in uno scenario politico da qualche giorno in pieno fermento. E la porta sbattuta in faccia al Pd, come si evince dalle parole dello stesso Di Pietro, fa già non poco discutere... Discussioni aperte per le future candidature anche nell'ambito della coalizione di centrodestra. I nomi che circolano con maggiore insistenza, in questa fase preliminare del confronto tra i vari soggetti interessati, sono quelli dei sindaci di Teramo e Celano Gianni Chiodi e Filippo Piccone, quest'ultimo anche senatore, e di Fabrizio Di Stefano, altro inquilino di Palazzo Madama, del Popolo delle Libertà .