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Futuro di Sant'Onofrio, revocato il bando 'fumoso'

Decisione dell'Asp di Chieti dopo le ultime richieste di chiarimenti in città

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E’ stato revocato il bando indetto dalla Asp di Chieti (Azienda pubblica di servizi alla persona) per la locazione del Sant’Onofrio, ex convento destinato a casa di riposo chiuso nel 2018 dopo una ispezione dei Nas. La revoca della gara ad evidenza pubblica è stata firmata dalla direttrice dell’Asp, Luisa Caramanico. La decisione di ritirare l’avviso pubblico,  la cui scadenza era stata fissata al 30 ottobre, arriva dopo una serie di polemiche incentrate sulla destinazione d’uso dell’immobile che, nel bando definito “fumoso” dalle opposizioni consiliari, perdeva la sua originaria connotazione di Casa di riposo per anziani per assumere quella di struttura per “persone bisognose”.

Dopo la presa di posizione del consigliere del Pd, Giuseppe Forte – il primo a dare l’allarme – e del gruppo consiliare di Futuro e Sviluppo, lista civica di maggioranza, sono intervenuti con una interpellanza al sindaco Francesco Menna e all’assessore al Welfare, Nicola Della Gatta, i consiglieri comunali di minoranza Maria Amato, Alessandro Notaro,  Alessandra Cappa e Giuseppe Soria.  

“Nel testo del bando non compaiono mai le parole anziani bisognosi”, spiegano i quattro consiglieri comunali, “qual è la definizione secondo l’Asp di persona bisognosa, quali i criteri oggettivi per essere incluso in questa categoria? Quale personale occorre per la gestione, quali i criteri e gli standard minimi da rispettare?. Non abbiamo certezze che così sia rispettata la vocazione di quel complesso. La parola immobile per Sant’Onofrio ci pare riduttiva. Si tratta di un luogo che per gli anziani presenta le caratteristiche giuste per accoglienza, assistenza e umanizzazione, un luogo in cui si respira storia e cultura ma anche la bellezza e la salute della vita all’aria aperta: ci sono state stagioni di raccolta delle olive e di conserve di pomodori. Una quotidianità di invecchiamento attivo in un luogo caro a tutti i vastesi”.

L’edificio è di proprietà del Comune, ma è stato ceduto all’Asp con contratto di comodato d’uso gratuito per attività di assistenza e accoglienza alle persone bisognose. 

E’ sempre stato adibito a casa di riposo per anziani, rispondendo negli ultimi decenni ad una vera e propria emergenza sociale dovuta al progressivo invecchiamento della popolazione e ai tanti casi di povertà e solitudine.

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