“A giugno abbiamo liberato Località Canale da oltre 30 occupazioni abusive restituendo alla città oltre 36000 mq di accessi al mare. Qualche giorno fa sempre in Località Canale abbiamo fatto abbattere una costruzione abusiva sul mare oltre ad un recinto di piante e di alberi che avevano trasformato per decenni un enorme parco pubblico ad uso esclusivo e privato a servizio della villa, con annesse opere abusive. A completare “l’opera” c’erano anche una filiera di alberi messi a dimora con il solo scopo di avere un accesso privato verso la casa. Ma alcuni in questi giorni stanno cercando di spostare l’attenzione dei cittadini su quanto abbiamo fatto, parlando solo dell’abbattimento degli arbusti che nascondevano gli abusi e l’uso del gigantesco parco”.
Francesco Menna, sindaco di Vasto, con un post su Facebook interviene in merito alle accuse rivoltegli per aver il taglio di piante ed alberi lungo il viale di accesso ad una villa di località Canale.
“Dove erano queste persone quando si sono liberati questi luoghi che oggi abbiamo restituito alla città e non solo? Erano assenti! E oggi – prosegue il primo cittadino – sono in prima linea nell’attaccare l’amministrazione comunale. Mai li ho visti lottare con forza contro gli abusi che per anni ci sono stati. Mai hanno apprezzato il coraggio e la determinazione di questa giunta comunale nel combattere l’abusivismo e l’illegalità. Pertanto, alle becere polemiche sollevate e agli allarmismi che stanno lanciando in queste ore, io rispondo con la serenità e la tranquillità con la quale ho sempre risposto e voglio rassicurare tutti dicendo loro che al posto degli arbusti piantati per camuffare usi e condotte illegali, piantumeremo alberi compatibili con quell’ambiente. Di fronte a questi attacchi indiscriminati ed infondati - conclude -, rispondo e rispondiamo con la concretezza dei fatti dimostrando che quanto stanno affermando e quanto da sempre affermano non risponde al vero! A testa alta, andiamo avanti per il bene, la crescita e lo sviluppo di Vasto!”
Non si è fatta attendere la risposta del Comitato Amici deli Alberi che in una nota scrive: "Niente da obiettare, ovvio, sulla rimozione di manufatti e altro operata dal Comune in località Canale. Una cosa però ci sorprende... anzi due... anzi tre.
1. L'area pare essere diventata ora un parcheggio per chi frequenta quella spiaggia (lo diventerà ancora di più con il taglio dei cipressi?) e ciò non ci sembra proprio una buona alternativa alla occupazione abusiva di cui prima. Auto al posto di manufatti irregolari: uno scambio ecologicamente mortificante!
2. L'abbattimento dei cipressi - per quanto pare giustificato da una piantumazione su una servitù di passaggio irregolare - ma in tempi velocissimi rispetto alla pubblicazione sull' albo pretorio della relativa ordinanza (record che non ha riscontri in altri atti!) è tristemente coerente con gli altri tagli che il Comune dedica ai nostri "fratelli" alberi. Purtroppo la coerenza non sempre è una virtù. E, inoltre, erano anch'essi, come i pini,"cipressi dispettosi"?
3. Il "parco benedettino" - così ha detto il Sindaco per la destinazione di quell'area, dopo quello "francescano" in altro luogo - sono due percorsi misteriosi da inquadrare evidentemente nelle vicende non comprensibili a noi laici e che, forse, vorrebbero beatificare la città in un originale percorso di redenzione da non si sa bene cosa. Forse ci sono tanti peccati da scontare per questa territorio o, forse, si vuole compensare così la furia iconoclasta contro gli alberi della città. Quest'ultima sarebbe già una minima presa di coscienza, in qualche modo coerente ai richiami religiosi di cui prima... Chissà? Infine e molto laicamente ci permettiamo far notare che non è il caso di scomodare "benedettini" e "francescani", ordini religiosi così legati alla natura: soprattutto il ”fratello albero" di (san)francescana memoria stona con le velocissime motoseghe".