La troppa leggerezza usata in passato, in materia di controlli, ha spinto il Comune a sollecitare le 'attenzioni' della Guardia di Finanza sui redditi denunciati da chi aspira a ottenere un'abitazione popolare. La maggior durezza nei monitoraggi sui redditi dei 'bisognosi' è stata chiesta dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luciano Lapenna ''nel rispetto - afferma in una nota divulgata l'assessore alle Politiche della casa Nicola Tiberio - del protocollo tra Comune e guardia di finanza''. Un'operazione, o meglio un'indagine, per la trasparenza: nel passato, infatti, il Comune magari si è voluto fidare delle dichiarazioni dei redditi presentate per l'apposita richiesta di una casa popolare. Ma oggi, per fronteggiare il problema di presunte frodi fiscali, l'amministrazione ha voluto mettere in campo tutti gli strumenti necessari alla verifica sui cittadini richiedenti questa tipologia di servizio, riservata ai più bisognosi. Molte richieste sono pervenute, difatti, con dichiarazione dei redditi pari a zero euro annuali, mentre spesso ''sono residenti che vediamo in giro con automobili di lusso o che conducono una vita al di sopra della media'', spiega ancora l'assessore Tiberio, che poi si domanda: ''Come fanno queste persone a vivere con redditi inesistenti?''. Il Comune, quindi, ha chiesto ''aiuto alla Tenenza della Guardia di Finanza di Vasto, coordinata dal comandante Gaetano Giordano, e siamo certi - afferma l'assessore - che con il loro lavoro di indagine fiscale potremo scovare i finti poveri, come tra l'altro è già accaduto con i controlli sui coloro che hanno richiesto i sussidi comunali'', e cioè le misure che l'amministrazione prevede - soprattutto contributi - per i più disagiati. In tale caso, i controlli si sono rivelati utili a determinare una serie di annullamenti dei sussidi da parte dell'amministrazione, che così ha recuperato e dirottato verso chi ne ha urgente bisogno alcuni fondi.