Il cielo plumbeo carico di pioggia non ha fermato il clima di festa e le celebrazioni a Casalbordino per i 120 anni di attività della Banca di Credito Cooperativo Abruzzi e Molise. Solo una leggera variazione sul programma, per il resto la solennità e la gioia per il grande traguardo raggiunto dalla storica banca delle due regioni non è stato minimamente scalfito.
All’arrivo a Miracoli subito spicca la tenace e fervida attività della Protezione Civile “Madonna dell’Assunta” di Casalbordino. Sempre pronta e disponibile per ogni evento, emergenza, necessità del territorio e che anche ieri ha prestato la sua indispensabile assistenza alla perfetta riuscita della giornata. All’ingresso della Basilica l’accoglienza dell’organizzazione per tutti coloro che hanno partecipato. Poco distante un gazebo del Comitato Feste “Madonna dei Miracoli”, fortissima radice e identità di Casalbordino e non solo. Manca ormai poco più di un mese alla solenne Festività, dal 10 al 12 giugno, e l’organizzazione procede spedita.
Il legame con i territori, quanto la Bcc sia radicata e viva in simbiosi con il tessuto istituzionale e sociale dei tanti comuni in cui è presente, è stato ben rappresentato dal lunghissimo elenco di sindaci e altri rappresentanti istituzionali (tra loro anche il consigliere regionale Mauro Febbo) presenti. Fasce tricolori giunte da tanti comuni d’Abruzzo e anche dal vicino Molise. L’Amministrazione Comunale di Casalbordino era rappresentata dal sindaco Filippo Marinucci, dalla presidente del consiglio comunale Alessandra D’Aurizio e dalla vicesindaca Carla Zinni.
È stata una «bellissima Giornata di Ringraziamento presso la Basilica Madonna dei Miracoli di Casalbordino alla presenza dei Soci e delle Autorità civili, militari e religiose» ha sottolineato la presidente D’Aurizio ricordando che «l’entusiasmo e la convinzione di Don Epimenio sono stati determinanti per permettere oggi l’esistenza di una realtà finanziaria promotrice dello sviluppo del nostro territorio» in un «arco temporale, che simbolicamente si colloca tra due secoli e due millenni – in cui - la Banca è cresciuta nei numeri e nella consapevolezza del proprio ruolo». È stato festeggiato «un compleanno speciale» ha dichiarato la vicesindaca Zinni inviando «un augurio per i traguardi conseguiti e per quelli ancora da raggiungere» alla BCC Abruzzi e Molise.
Prima della Messa di ringraziamento, presieduta da Monsignor Luciano Suriani, Nunzio Apostolico in Bulgaria e nella Macedonia del Nord e animat dal coro polifonico del personale della Bcc si è tenuto il convegno “L’attualità della Dottrina sociale della Chiesa e l’esempio di Don Epimenio Giannico” con gli interventi di Don Bruno Bignami, Direttore nazionale problemi sociali e del lavoro della Conferenza Episcopale Italiana e Padre Giuseppe Cellucci, Omi, autore della pubblicazione “Don Epimenio Giannico, un fiore del Giardino celeste”. La spiritualità e il grande impegno di don Epimenio, la geniale intuizione e lo spirito sociale ed economico – ancorato al Vangelo e alla spiritualità cristiana, con particolare riferimento a San Francesco – sono state al centro dell’incontro. Raccontando la nascita della BCC Abruzzi e Molise, nata come Cassa Rurale cattolica di depositi e prestiti San Francesco d’Assisi, i forti legami con il territorio e i valori che guidano ancora oggi l’istituto di credito. In occasione del convegno tenutosi ad Atessa nel 2011 nel centenario della morte di don Epimenio Mons. Bruno Forte, arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, paragonò la sua opera al sogno biblico di Giuseppe. Ieri pomeriggio Mons. Forte non è potuto essere presente, impegnato in Terra Santa, ma ha partecipato con un messaggio letto all’inizio del convegno. « Giuseppe, venduto dai fratelli e divenuto poi il loro salvatore», disse l’arcivescovo dodici anni fa, è «una storia che presenta alcune significative analogie con l’opera di don Epimenio». Giuseppe è « agli occhi della recezione cristiana il tipo di Gesù che viene in cerca dei suoi fratelli e li salva», «l’analogia con la vicenda di don Epimenio è intensa: l’unione con Dio nella sua identità sacerdotale, l’amore ai fratelli a Lui affidati come Parroco e il legame con la terra richiamano il superamento operato da Giuseppe della triplice scissione presentata agli inizi della Bibbia». La storia di Giuseppe è l’esempio « di come il Signore possa chiamare alcuni al servizio della salvezza di molti (così la presenta il Salmo 105,16-22): un po’ come è stato nella vicenda di carità intelligente e creativa vissuta da don Epimenio Giannico, con intuizioni e realizzazioni che sembrerebbero “laiche” e che sono invece nate tutte dal suo cuore di sacerdote e pastore».