Riceviamo e pubblichiamo da Massimo Desiati (La Destra): ''E' opinione diffusa che per ''Ambiente'' debba essere considerato ciò che è natura. Si è generata la convinzione che l'Ambiente sia costituito soltanto dal verde, dall'aria, dalle acque e dal mondo animale, per di più con l'esclusione di un suo elemento fondamentale quale l'Uomo, spesso ritenuto suo nemico. Se, da un lato, questa consapevolezza ha certamente elevato l'attenzione e la considerazione nei confronti della natura, d'altro canto non ha permesso di far maturare una sensibilità diffusa nei confronti dei tanti altri aspetti correlati alla vita quotidiana. In definitiva si vuol dire che ''Ambiente'' non è soltanto l'insieme dei Parchi, delle Riserve naturali o delle acque marine e terrestri, delle montagne, del mondo animale e vegetale, dei biotopi e degli uccelli rari; ''Ambiente'' è tutto ciò di cui siamo circondati. Ne deriva che, se dovere della Pubblica amministrazione è quello di sovrintendere al Territorio nella sua interezza, ogni atto di governo deve avere una ''ragione ambientale''. Questo principio deve rendere ogni decisione, ogni pianificazione, ogni strategia di sviluppo, qualsivoglia provvedimento sottoposto ad una lettura ''ambientale'' e, se applicato alle attività d'istituto di un Comune, deve trovare la sua applicazione attraverso gli strumenti amministrativi di cui esso può e deve fare uso. Esempi: un Piano regolatore, un Piano particolareggiato, un Piano di consolidamento contro il dissesto idrogeologico, un Piano di edilizia residenziale pubblica, un Piano traffico, un Piano di zona commerciale o industriale, un Piano per le insegne commerciali sono, di per loro, piani ambientali ma anche un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, la pavimentazione di strade e piazze, la installazione di pubblica illuminazione e quanto altro si possa immaginare rappresentano interventi di natura ambientale. Tutte queste attività , la cui ricaduta è immediata sulle condizioni di vita della cittadinanza, devono avere una propria ''compatibilità '', da ritenersi ambientale, anche se non interessa spazi verdi! Il cosiddetto ''Impatto ambientale'' misura gli effetti che può produrre una modifica, non necessariamente negativa, all'ambiente circostante inteso in senso lato, anche sociale ed economico. Tende, cioè, a prevedere quali saranno i costi ed i benefici nel caso in cui si verifichino delle modifiche ad uno stato di fatto. Esistono strumenti normativi per l'applicazione di questo principio che rende l'ambiente un ''Valore'': la Valutazione di Impatto Ambientale o la Valutazione Ambientale Strategica; ma è ben difficile considerare un obbligo, spesso disatteso, con la stessa intensità di un principio valoriale se mancano la sensibilità , la consapevolezza e l'educazione del pubblico amministratore a considerare ''Ambiente'' tutta la realtà di cui siamo circondati. Pertanto, gli interventi da proporre o che si andranno sviluppando per la Città di Vasto dovranno essere ambientalmente compatibili alla vita dei propri cittadini. Un percorso lungo, una strategia complessiva che impegni per gli anni futuri ma che permetterà di migliorare la Città rispetto a come oggi è. Tali interventi potranno anche non avere una priorità ma certamente dovranno essere cadenzati da un'intelligente consequenzialità . E' possibile dare concretezza a questi principi, anzi, bisogna dare ad essi concretezza! Volta per volta, decisione per decisione, atto amministrativo per atto amministrativo, è necessario non perdere mai di vista il bene primario in cui si vive, in cui vive l'elemento essenziale dell'Ambiente: la persona. Per riuscire in questo, occorre, innanzi tutto, che siano gli Amministratori ad essere... ecosostenibili!''.