Dopo la Bandiera Blu 2008 della Fee, per Vasto arrivano anche le ''vele'' della Guida Blu curata da Legambiente e Touring Club Italiano che hanno individuato in Rocca San Giovanni la località di punta consigliata per una vacanza all'insegna della qualità ambientale in Abruzzo. Il piccolo centro teatino conquista 4 vele e balza in testa alla classifica delle località costiere abruzzesi. Con 3 vele troviamo Martinsicuro, Ortona, Pineto, Roseto degli Abruzzi, San Vito Chietino e Vasto, con 2 Torino di Sangro e Tortoreto, mentre Alba Adriatica ne ottiene una. Per il secondo anno di fila, la Guida Blu dà spazio anche alla sezione dedicata alle località che si affacciano sui laghi con Scanno, comune del Parco Nazionale d'Abruzzo, tra quelle consigliate nella nostra regione. ''La Guida Blu è una classifica che Legambiente - dichiara Angelo Di Matteo, presidente regionale dell'associazione - presenta all'inizio della stagione balneare sulla qualità ambientale delle località turistiche costiere. E' frutto del lavoro d'indagine svolto dalla Goletta Verde durante i suoi anni di navigazione e del patrimonio di conoscenza dei gruppi locali di Legambiente. Le valutazioni non riguardano solo la qualità delle acque di balneazione, ma tengono conto di molte altre variabili, a cominciare dalla qualità delle strutture ricettive, dalla presenza di un centro storico ben conservato, da un'offerta enogastronomica di pregio, dalla vicinanza a luoghi d'interesse storico, artistico o naturalistico, e così via''. Le valutazioni di Legambiente, come ricordano i responsabili, sono state integrate con i dati ufficiali raccolti attraverso la banca dati dei Comuni italiani (Ancitel) e sintetizzate in un giudizio espresso con le vele (da un massimo di 5 vele ad un minimo di una). L'elaborazione dei dati è stata curata dall'Istituto di Ricerca Ambiente Italia. ''Speriamo che le vele possano contribuire - dice Luzio Nelli, della segreteria regionale di Legambiente - a risolvere le grandi incertezze che gravitano sulla costa abruzzese e, in particolare, sulla Costa Teatina, incertezze legate alle tante vicende sospese alle quali la politica, nei diversi livelli, deve dare presto una risposta, dall'istituzione del parco al recupero delle aree di risulta delle ferrovie. Una situazione paradossale che rischia di trasformare il territorio della Costa dei Trabocchi nel territorio della Costa delle piattaforme e del petrolio''.