Una raccolta firme per “per fermare una pericolosa deriva che mette a rischio il futuro dei nostri allevamenti e dell’intera filiera del cibo Made in Italy”. È l’obiettivo della mobilitazione lanciata in tutta Italia da Coldiretti con l’obiettivo di “promuovere una legge che vieti la produzione, l’uso e la commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche” fino al pesce senza mari, laghi e fiumi” che “potrebbero presto inondare il mercato europeo sulla spinta delle multinazionali e dei colossi dell’hi tech”.
Accanto a questa mobilitazione si stanno schierando istituzioni di ogni livello nelle varie regioni. Un importante sostegno sta arrivando anche dal Consiglio Regionale abruzzese in cui è stata presentata una risoluzione. Primi firmatari Vincenzo D’Incecco e Emiliano Di Matteo. “Mangiare carne, pesce e bere bevande prodotte in laboratorio è uno schiaffo in faccia a 26 mila imprese abruzzesi che generano un fatturato da oltre 6 miliardi di euro – hanno dichiarato i due consiglieri regionali in quota Lega - subito dopo il deposito della risoluzione sottolineando l’obiettivo di garantire pieno sostegno a tutte le iniziative di sensibilizzazione sui rischi del cibo sintetico e sostenere con forza la petizione promossa da Coldiretti, soprattutto in una regione a forte vocazione agricola come l’Abruzzo”. La risoluzione, hanno sottolineato D’Incecco e Di Matteo, “impegna anche il presidente Marco Marsilio e la giunta a difendere in sede di conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il ministero dell'Agricoltura, le filiere agro zootecniche abruzzesi minacciate dalla diffusione del cibo da laboratorio”. Il commercio di cibo sintetico “significherebbe aiutare le aziende dell’high tech e della chimica dimenticandosi della tutela ambientale, dalla salute pubblica, oltreché un attacco deliberato all'antico e sacro legame dell'uomo con la natura” la conclusione dei due consiglieri regionali.
Ha accolto “con favore” la petizione di Coldiretti anche il consigliere regionale in quota PD Dino Pepe. “Il cibo sintetico è un alimento che non si genera dai normali cicli agricoli e la sua genesi non è, come alcuni propagandano, meno dannosa per l’ambiente, consumando più acque ed energia degli allevamenti tradizionali essendo necessario l’utilizzo di bio-reattori – ha dichiarato Pepe - allo stesso tempo il consumatore non avrebbe la possibilità di scegliere fra le varietà di culture di cui il nostro paese ha un primato mondiale”. “L’Abruzzo è da sempre una regione a forte vocazione agricola e annovera in questo settore primati nazionali, ne sono prova i ventisei prodotti a denominazione di origine tra DOP, IGP, DOC E IGT, ed il fatturato delle nostre aziende del settore agroalimentare, che conta circa ventimila imprese, è di oltre sei miliardi di euro – ha aggiunto il consigliere regionale - sostengo, quindi, con forza la petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e i rischi dalla diffusione di questa tipologia di alimenti, che non solo rischia di essere dannosa per l’economia regionale, ma è propria della storia della cultura alimentare dell’Abruzzo”.