Quattro anni di reclusione, interdizione per cinque anni dai pubblici uffici e risarcimento delle spese legali e dei danni subiti dalle parti offese: questa la pena inflitta dal Tribunale di Vasto a Piero Tatangelo, 26 anni, di Castiglione Messer Marino, accusato di lesioni gravi nei confronti di Piero Di Carlo e di minaccia aggravata in danno del fratello, Massimo Di Carlo. I fatti risalgono al 24 luglio 2005 quando a Schiavi d'Abruzzo accadde il fatto di sangue. In piena notte i fratelli Di Carlo, 32 e 28 anni, stavano per chiudere il loro bar in centro, quando Piero Tatangelo, entrato nel locale, consumò alcune birre iniziando poi a discutere sull'entità del conto. Dopo un diverbio, Tatangelo estrasse un coltello col quale colpì ad una gamba Piero Di Carlo, poi ricoverato all'ospedale di Agnone per la brutta ferita. Il pubblico ministero, Irene Scordamaglia, aveva chiesto per l'imputato la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione.