Andranno a protestare con le barche vicino al pozzo petrolifero a largo della spiaggia di Punta Penna per difendere la riserva naturale di Punta Aderci dall'arrivo, probabile, delle petroliere. Come di solito fa ''Greenpeace'', così faranno ambientalisti e sinistra radicale. Il giacimento ''Ombrina Mare'' si allarga. Il pozzo numero uno già c'è. Il secondo potrebbe cominciare nel giro di due o tre settimane a ''succhiare'' petrolio dai più antichi strati della roccia sotto l'Adriatico, dopo le trivellazioni compiute nei giorni scorsi e la scoperta che di ''oro nero'' ce n'è tanto. E c'è pure del metano. Secondo la Mog, mediterranean oil and gas di Londra, che ha effettuato i sondaggi trovando frammenti di roccia intrisi di petrolio, si potranno estrarre almeno 23 milioni e al massimo 60 milioni di barili di greggio attraverso un pozzo orizzontale, l'Ombrina Mare 2, gemello di Ombrina Mare 1, che già c'è. Gli ambientalisti, però, sono sul piede di guerra. Non vogliono né altre trivelle, né l'andirivieni di petroliere davanti a Punta Aderci, il tratto di costa più bello d'Abruzzo. Rifondazione comunista li appoggia: ''E' un fatto che ci indigna. Nei prossimi giorni - annuncia Marco Marra, segretario cittadino e capogruppo in Consiglio comunale - le associazioni organizzeranno delle manifestazioni, anche in mare con delle imbarcazioni, per dire no. E noi parteciperemo''. Era stata l'Arci, che fa parte del Tavolo per la tutela della Costa teatina, un coordinamento di associazioni che spingono per accelerare la realizzazione del Parco nazionale lungo il litorale della Provincia di Chieti, a tradurre il comunicato ufficiale con cui la società londinese, che ha una sede operativa a Roma ed una di rappresentanza a Perth, la città australiana gemellata con Vasto, annunciava attraverso il suo sito internet di aver scoperto il greggio. ''Quando si è discusso del parco eolico a largo della costa molisana - ha polemizzato Lino Salvatorelli, presidente locale dell'Arci - la classe politica si è mobilitata. Questa volta, nemmeno una parola''. ''Credo - riflette Marra - che dovremmo invitare il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, a chiedere un incontro presso i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente. E' impensabile che tutto passi sopra la testa di chi vive in questo territorio''.