''Nella nostra città sono state intestate vie e piazze a varie personalità italiane e straniere e persino alle piante e ai venti, ma non si riesce a rendere onore a chi è morto combattendo la criminalità mafiosa, a difesa della sicurezza e della libertà di noi cittadini italiani''. E' amareggiato Antonio Colella, portavoce del comitato ''Un quartiere per vivere'' della zona San Paolo di Vasto. Alla vigilia del sedicesimo anniversario di una delle pagine più tristi della recente storia italiana, la strage di Capaci, in cui persero la vita il magistrato Giovanni Falcone unitamente alla moglie Francesca Morvillo ed a tre agenti della sua scorta (Vito Schifani, Rocco Di Cillo e Antonio Montinaro), Colella torna ad evidenziare la mancata concretizzazione dell'intitolazione di una piazza, di una via o di un'area verde - nonostante le promesse delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute in questi anni - alla memoria di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino ed Emanuela Loi (prima donna delle forze dell'ordine a cadere sotto i colpi della mafia). ''L'amarezza per la mancata intitolazione è tanta - dice Colella - ma noi ci saremo anche domani, 23 maggio 2008, fra la gente, dalle ore 9.30 alle 11 in via Nicola Bosco (zona ''verde'' abbandonata, attigua alla palazzina Servizi Sociali del quartiere San Paolo), dalle 11 alle 13 nella 'pinetina' di viale Pertini (viadotto incrocio con via Ciaccarone) e dalle 17 alle 20 in piazza Diomede, nel 16° anniversario della strage di Capaci, a ricordare con gratitudine Giovanni Falcone, Francesca Morbillo, gli agenti della scorta, nonché Paolo Borsellino e gli 'angeli' della scorta 'QS21' e i caduti nella lotta contro tutte le mafie ed il terrorismo, affinché non venga dimenticato chi ha sacrificato la propria esistenza in difesa della legalità e delle istituzioni, per un'Italia migliore''.