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DEL TURCO E I TERMOVALORIZZATORI, SI APRE LA DISCUSSIONE ANCHE NEL VASTESE

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Primi fronti di discussione, nel territorio del Vastese, riguardo ai progetti di realizzare termovalorizzatori in Abruzzo rilanciata dal presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco. Che ha chiaramente indicato nella zona meridionale una delle 'culle' per l'inceneritore. Tutto nasce da un accordo siglato nei giorni scorsi a Roma tra la Regione e la società Seci Energia del gruppo Maccaferri. Subito sono arrivate le prime proteste: il senatore Fabrizio Di Stefano (Pdl) ricorda come il governo Del Turco ''avesse lasciato che si stabilisse nel 40 per cento la soglia minima di raccolta differenziata necessaria per prendere in considerazione il ricorso a termovalorizzatori, di fatto rendendolo impercorribile, e come invece il centrodestra, inascoltato, avesse proposto emendamenti finalizzati ad abbassare questa soglia proprio per favorirne la realizzazione. Le motivazioni addotte in aula dal centrodestra - si domanda Di Stefano - non erano convincenti?''. Ma veniamo alle dichiarazioni di Del Turco: ''Bisogna puntare sui termovalorizzatori per evitare la sindrome campana. Quello dei termovalorizzatori rappresenta uno dei nodi centrali del programma di fine legislatura che stiamo completando. La formula - ha spiegato Del Turco - sarà quella della joint venture pubblico-privata. Personalmente sono per una scelta coraggiosa che porti alla realizzazione di almeno due impianti e, possibilmente, anche di tre, la localizzazione dei quali potrebbe essere all'estremo nord e all'estremo sud della costa abruzzese e nella Marsica''. Il che, tradotto, potrebbe significare Teramo, Avezzano e Vasto. La prospettiva, secondo Del Turco, ''consentirebbe di abbattere le notevoli spese di trasporto del pattume. Ovviamente - conclude il presidente - occorrerà predisporre una grande campagna di incentivazione della raccolta differenziata che, del resto, ha senso solo se legata all'utilizzo dei termovalorizzatori, potendo trattare solo i rifiuti secchi''. Di Stefano, però, è scettico: ''Cosa prevede l'accordo siglato tra il presidente Del Turco e i vertici della Seci Energia del Gruppo Maccaferri? Le determinazioni che ne seguiranno sono in linea con il piano regionale dei rifiuti, faticosamente approvato pochi mesi fa?''. Per Giuseppe Valente dell'associazione Frentania Provincia, le parole di Del Turco suonano ''davvero sconcertanti. Del Turco - dice Valente - vuole trasformare l'Abruzzo, da regione verde d'Italia, a regione degli inceneritori, del Centro Oli e delle discariche. Il Governatore, non pago della batosta elettorale, continua ad esternare e a distruggere, elettoralmente parlando, il centrosinistra regionale. Del Turco, con grande coerenza, rinnega il suo Piano Regionale sui Rifiuti appena approvato per sposare addirittura il vecchio progetto di Massimo Desiati (tanto demonizzato dal centrosinistra quando era all'opposizione) dove prevedeva anch'egli tre inceneritori. E poi - continua Valente - perché tre inceneritori per una regione grande come un quartiere di Roma? Dovremo forse bruciare anche i rifiuti provenienti da altre regioni?''.
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