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FIBRILLAZIONI NEL CENTROSINISTRA: I VERDI ABBANDONANO IL TAVOLO POLITICO DELL'UNIONE

della redazione
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Da Claudio Zimarino, rappresentante dei Verdi di Vasto al tavolo delle trattative dell'Unione di centrosinistra per l'individuazione del candidato sindaco in vista delle prossime elezioni, riceviamo e pubblichiamo. ''I Verdi di Vasto si vedono costretti ad abbandonare il Tavolo delle trattative per la scelta del Candidato Sindaco del Centro-Sinistra vastese, (si parla di Centro-Sinistra e non di Unione, dal momento che c'è da vergognarsi a parlare di Unione dopo gli accadimenti degli ultimi tempi). Tale abbandono avviene in segno di protesta contro il comportamento irresponsabile, politicamente stupido, arrogante ed irrispettoso di qualsiasi regola del Presidente della Margherita vastese Nicola Del Prete. Questi, nel corso dell'ultima riunione del Tavolo della ''sperata Unione'', ha più volte rimarcato in modo provocatorio, il fatto che la posizione ufficializzata dei Verdi, da sempre favorevole alle Primarie, è posizione solo di ''una parte dei Verdi''. Tale affermazione, ammesso che fosse vera, mirava solo a delegittimare e sconfessare il ruolo del rappresentante dei Verdi nel Tavolo, il quale si è sentito in dovere, per tutelare la dignità propria e quella del Partito che rappresenta, di abbandonare la riunione/aggressione. Del Prete, anziché ''impicciarsi e sciacquarsi la bocca'' con ipotesi riguardanti il partito dei Verdi, molto meglio farebbe ad occuparsi degli affari e dissidi interni del suo partito. Si precisa inoltre che i Verdi di Vasto sono uno dei pochi Partiti a Vasto ad avere deciso la propria linea in un'assemblea di tutti gli iscritti (il giorno 26 Gennaio 2006) mediante una democratica votazione che ha registrato due sole astensioni e neanche un voto contrario. Del Prete in più occasioni ha mancato di rispetto ai Verdi di Vasto, cercando di delegittimarne il gruppo dirigente, ma continua a mancare di rispetto anche verso gli altri partiti, costringendoli a subire il suo doppio ruolo di candidato sindaco e leader di partito, contro ogni elementare regola di correttezza, nonché imponendo ad essi la sua cronica incapacità decisionale che ha ormai lacerato e messo in seria difficoltà tutta la coalizione del Centro-Sinistra. Si giunge alla conclusione che la linea di comportamento di Del Prete, condivisa evidentemente anche dai dirigenti regionali e provinciali Antonio Boschetti e Angelo Bucciarelli, si basa essenzialmente sul principio stalinista della repressione del dissenso sia interno che proveniente da altri partiti e si inquadra in un disegno ben congegnato di accaparramento e spartizione di poteri sempre più ampi all'interno di una ristretta oligarchia che, oltre a non rispondere alle preferenze dimostrate dall'elettorato, non risponde ormai neanche più alle basi dei partiti. La paura di non poter attuare questo disegno, a causa di forze politiche come i Verdi che ne dissentono apertamente, ha fatto scattare atti di intimidazione e provocazione, rendendo Del Prete artefice e responsabile dello sfaldamento e della perdita di un altro pezzo di quella che doveva essere l'Unione''.
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