L'amianto nelle aree di risulta della vecchia stazione ferroviaria. Proprio ai margini dell'ampio spazio una volta occupato dai binari e destinato a diventare un mega-parcheggio da 500 posti auto. Sono i residenti del quartiere di piazza Fiume, a Vasto Marina, a denunciare la presenza di ''onduline'' in eternit, materiale in prevalenza composto da amianto e vietato da anni perché cancerogeno, sui tetti di due fabbricati di proprietà delle ferrovie, una volta utilizzati come magazzini e chiusi da anni. Di uno dei due sono state murate porte e finestre per impedire a chiunque di entrare all'interno. La nuova stazione di Vasto-San Salvo ha soppiantato quella di Vasto Marina nel 1988. Il vecchio scalo di piazza Fiume ha, però, continuato a funzionare, con personale ridotto, per svolgere una modesta attività di scarico merci, fino a quando la linea ferroviaria che costeggia il litorale non è stata smantellata, nel 2005, a seguito dell'apertura in entrambe le direzioni di marcia della galleria che si snoda al di sotto dell'abitato di Vasto per sbucare nelle vicinanze del porto di Punta Penna. Binari e tralicci sono stati rimossi, si parla da tempo di fare delle aree di risulta il Parco nazionale della Costa teatina, non prima di aver trovato tutti i soldi per comprarle, e per la zona immediatamente antistante la ex stazione della marina, Comune di Vasto e Ferrovie dello Stato hanno stipulato un contratto di comodato di durata annuale, ma rinnovabile, perché l'amministrazione comunale possa farne un grande parcheggio in grado di risolvere il problema estivo della carenza di posti auto. Ma la presenza dell'eternit non si concilia con un utilizzo di massa dell'area. Tocca alle Ferrovie rimuoverlo per evitare che tutto cada nel dimenticatoio, passino anni ed il materiale tossico cominci a decomporsi, divenendo pericoloso per la salute.