''Sarebbe un errore grave trasferire il risultato delle recenti consultazioni politiche nazionali sulla nostra Giunta''. Il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, blocca in partenza le ipotesi formulate da più parti relative alla necessità di un cambiamento all'interno della compagine municipale alla luce del riscontro elettorale di domenica e lunedì scorsi. Il tutto sull'assunto di una consistente porzione della 'squadra' di Lapenna (nello specifico gli assessori all'Urbanistica Anna Suriani di Sinistra Democratica, alle Politiche sociali Eliana Menna di Rifondazione Comunista e Rocco Cerulli del Partito Socialista) adesso rappresentata da un riscontro in termini di consensi che non supera il 4 per cento. Lapenna, dunque, va avanti per la sua strada e considera ancora fondamentale, come riferimento per la composizione della sua Giunta, il voto espresso due anni fa dai vastesi, quello alle amministrative che sancì l'affermazione, netta, del centrosinistra con la successiva formazione dell'esecutivo comunale. In tutti i modi non mancano le fibrillazioni all'interno della coalizione. Il 'rimescolamento' delle forze in campo, d'altronde, è evidente. C'è l'ala estrema del raggruppamento (La Sinistra L'Arcobaleno) e con essa il Partito Socialista che letteralmente 'frana', c'è un Partito Democratico che, pur perdendo tre punti di consenso rispetto alle precedenti consultazioni politiche (il riferimento è alla somma di voti di Ds e Margherita ed al risultato dell'Ulivo), comunque costituisce ancora l'asse portante della coalizione, ma soprattutto c'è un'Italia dei Valori che vorrebbe contare di più sulla base del suo clamoroso ed anche inatteso più che raddoppio di suffragi. Lo stesso Marco Marra, segretario cittadino di Rifondazione Comunista, commentando il risultato elettorale, non aveva esitato a dire: ''Di sicuro ci sarà chi, nella maggioranza, farà pressioni sul sindaco per qualche aggiustamento nella Giunta, ma dovrà essere soltanto lui, il sindaco, a decidere''. E Lapenna non vuole cambiare. Saranno d'accordo con lui i vertici di Pd e IdV? L'impressione è che la 'partita' sia soltanto ai primi passaggi.