Da un nostro lettore, Davide Delle Donne di Vasto, riceviamo e pubblichiamo: ''Il mio lavoro è vendere prodotti alimentari all'ingrosso e questo mi porta a viaggiare in luoghi distanti e attività tra le più diverse. Tra queste attività ci sono i forni della nostra amata provincia dove silenziosamente e laborosiamente come si fa da millenni si ripete l'incessante e sacrificato rito della magia del pane. Nella preghiera che ci ha lasciato in eredità Gesù ci dice 'Dacci il nostro pane quotidiano' proprio per rimarcare l'altissimo concetto che aveva di questo prezioso quanto indispensabile alimento nostro Signore. Ho deciso di scrivere questa lettera perché oggi mi sono fermato a riflettere davanti ad una frase scritta in dialetto su un Tabellino posto su un cesto ricolmo e strabordante di pane di tutti i formati e alla meno peggio riposti. Questa frase recitava 'reso ne' bon (non è buono). Due cesti con venti chilogrammi di prezioso pane che hanno la sola colpa di essere del giorno prima perdono tutto il loro valore commerciale e diventano quindi non più vendibili. Non più degni di essere posti innanzi alle nostre tavole! Quindi facile immaginare cosa mi abbia risposto il fornaio ad una mia domanda su che fine facesse quel pane reso. Gli ho domandato se avesse ad esempio contatti con la Caritas locale... 'Nessuno mi è venuto a cercare mai niente ed io proprio per non cestinarlo ci spreco pure il carburante per portarlo da un allevatore di maiali che è in un paese qui vicino e cedo il pane reso a costo zero!'. Il consumismo ci ha fatto dimenticare che cosa è il pane. E' un alimento troppo nobile e troppo prezioso per constatare quanto, ahimé, facilmente oggi viene quotidianamente e costantemente buttato via. Come non ricordare la grande importanza che gli diede Gesù allorquando durante l'ultima cena spezzo il pane e distribuendolo ai Discepoli lo equiparò al suo corpo? Gesù è pane e diventa nutrimento primario per la salvezza dell'intera umanità . Il pane quindi è un alimento che può essere definito senza ombra di dubbio sacro! Non disprezziamolo, non buttiamolo, non sprechiamolo, ma trattiamolo con rispetto e cura che merita. Quanta gente, quanti popoli, quanti paesi o villaggi riuscirebbe a sfamare tutto il pane che noi sciaguratamente non apprezziamo? Il pane che noi cestiniamo perché 'di ieri' può essere salvato e distribuito a chi ne ha bisogno''.