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Violenza contro le donne: "Adesso basta, sì al cambiamento"

Flash mob in piazza Rossetti dei partiti del centrodestra vastese

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Un vento gelido questa mattina correva lungo Piazza Rossetti e il centro di Vasto. Rigide temperature che non hanno scoraggiato gli organizzatori del flash mob “Adesso basta! No alla violenza, si al cambiamento” scesi in piazza, puntuali, alle 11. Pronti e determinati ad esprimere il rifiuto delle violenze contro le donne. Troppe donne lì dove dovrebbero trovare rifugio trovano invece violenza e anche morte. Il clima di questa mattina che invitava a cercare giusto riparo appare così quasi simbolico. Pochi minuti prima dell’inizio un timido raggio di sole ha riscaldato per qualche minuto la piazza, quel calore che anche da piazza Rossetti questa mattina vorrebbe raggiungere ed esser vicino a tutte le donne che subiscono abusi e violenze.

Nutrita la presenza in piazza di cittadini e di tutti i partiti del centrodestra vastese, che ha lanciato l’iniziativa in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Con loro anche Francesco Prospero, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ed Etelwardo Sigismondi, responsabile della segreteria del presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio.

Un lungo striscione è stato srotolato sotto la statua di Rossetti al centro della piazza “Adesso basta” dai partecipanti al flash mob, ognuno con in mano un cartello contro i tanti volti della violenza contro le donne. Al termine sono stati fatti volare 100 palloncini rossi a simboleggiare tutte le donne vittime.  

Durante il flash mob sono stati letti brevi pensieri e riflessioni a rafforzare l’impegno e il contrasto contro l’efferatezza e il gran numero di femminicidi e altre violenze. Un messaggio forte, di cui c’è sempre più bisogno di fronte l’aumento esponenziale dei crimini contro le donne. Per ribadire la necessità di urlare basta, di un cambiamento. E di non confondere più le violenze, dai femminicidi alle molestie fino alle violenze psicologiche, con l’amore.

Perché, come pubblicò nel suo ultimo post facebook Noemi Durini (ragazza sedicenne assassinata e seppellita viva a Specchio, in provincia di Lecce, dal fidanzato nel 2017)

Non è amore se ti fa male.

Non è amore se ti controlla.

Non è amore se ti fa paura di essere quello che sei.

Non è amore, se ti picchia.

Non è amore se ti umilia.

Non è amore se ti proibisce di indossare i vestiti che ti piace.

Non è amore se dubiti della tua capacità intellettuale.

Non è amore se non rispetta la tua volontà.

Non è amore se fai sesso.

Non è amore se dubiti costantemente della tua parola.

Non è amore se non si confida con te.

Non è amore se ti impedisce di studiare o di lavorare.

Non è amore se ti tradisce.

Non è amore, se ti chiama stupida e pazza.

Non è amore se piangi più di quanto sorridi.

Non è amore, se colpisce i tuoi figli.

Non è amore, se colpisce i tuoi animali.

Non è amore se mente costantemente.

Non è amore se ti diminuisce, se ti confronta, se ti fa sentire piccola.

Il nome è abuso. E tu meriti l'amore. Molto amore.

C'è vita fuori da una relazione abusiva. Fidati!

 

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